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Guardare il documentario su Mark Newhouse prodotto da All-in Magazine ci permette di osservare il due volte November Nine sotto una luce completamente nuova: quella personale e privata della sua stanza d'albergo, poco dopo essere stato eliminato dal final table del Main Event WSOP.
Questo documentario ha infatti lo straordinario punto di forza di mostrarci la reale condizione psicologica del November Nine, in un momento di riflessione lontano da riflettori, spettatori e avversari. In un contesto quasi surreale, con il meraviglioso skyline di Las Vegas sullo sfondo e una suite piena di oggettistica prodotta dai suoi amici per fare il tifo al final table, vediamo un Mark Newhouse devastato, quasi privo di forze.
Le uniche frasi che riesce a dire rappresentano un vano tentativo di far credere di avere la situazione sotto controllo e di non essere poi così dispiaciuto. Per quanto le sue parole dicano questo, i suoi occhi lucidi raccontano un'altra storia, quella di un ragazzo di 28 anni che aveva riposto enormi speranze in questo final table dopo essere stato eliminato per primo un anno fa.

Per Newhouse si è trattato di una tragedia nell'impresa: nel giro di un anno ha ottenuto per due volte il final table più importante del mondo riuscendo a superare oltre 13.000 giocatori complessivamente, per poi finire 9° in entrambi i casi. Ha vinto 1.463.949$ ma ha anche vissuto quello che Norman Dalla, media director delle WSOP, ha definito una "dramma personale" vista la doppia eliminazione per primo.
Intervistato nella sua stanza d'albergo poco dopo l'uscita dal torneo, Newhouse ci tiene subito a precisare di non essere nell'umore giusto per fare una lunga chiacchierata. Decide poi di spiegare le motivazioni dietro all'all-in che gli è costato il torneo: "L'ho messo esattamente su ciò che aveva, due Jack o due Donne. Quando ha fatto check ho deciso di trasformare la mia mano in un bluff e fargli foldare la sua overpair. C'erano anche diverse mani che battevo, come due Nove o due Otto. Lui ha chiamato e ha vinto".
La domanda più scontata arriva subito dopo: come ti senti? Mark fa spallucce: "Sto bene. Voglio solo superare tutto questo, devo sbrigare delle pratiche sulle tasse, decidere dove andare a vivere, che macchina comprare... Queste cose. Posso dire che tutto questo non mi sorprende, sapevo che poteva succedere".
Che sia la verità oppure no, poco conta: questo documentario ci permette di dare un'occhiata esclusiva a un professionista in un momento delicato dal punto di vista emotivo e psicologico. Merita sicuramente di essere guardato da tutti gli appassionati di poker, ecco il video: