Dov'è nato il gioco del poker Texas Hold'em? Leggenda vuole che il primo "shuffle up and deal" di questa variante sia stato pronunciato a Robstown nei primi del Novecento, guarda caso lo stesso periodo in cui venne fondata la cittadina.
Se allora non era una metropoli non si può dire che le cose ad oggi siano cambiate, visti i suoi neppure 13.000 abitanti, soprattutto di origine ispanica.
Povero, senza nessuna particolare risorsa economica né attrattiva turistica, ben poco ci si sarebbe potuto attendere da questo avamposto della civiltà da risultare degno di nota, eppure nel 2007 lo stato del Texas ha ufficialmente riconosciuto Robstown come la culla di questa variante, ma è solo quando questa approderà a Dallas negli anni Venti che acquisterà una certa popolarità.
A Las Vegas approderà solo diverso tempo più tardi, nel 1967: a farlo sbarcare a Sin City ci penseranno tre ragazzacci del vecchio sud, ovvero Doyle Brunson, Amarillo Slim e Crandell Addington.
Proprio quest'ultimo, nel libro di Des Wilson "Ghosts at the table", ricorda così la prima volta che si imbatté in quello che soltanto molto più tardi sarebbe diventato un fenomeno mondiale. Era il 1959: "Allora non lo chiamavano Texas Hold'em, ma più semplicemente Hold'em. Pensai che se avesse preso piede sarebbe diventato un gran gioco. Nel poker a cinque carte c'erano infatti due soli giri di puntate, qui quattro".
Ma a Vegas non si può certo dire che fu amore a prima vista. Inizialmente lo si poteva giocare in un singolo casinò tutt'altro che di punta, tanto che lo stesso Addington non esiterà a definirlo "un locale pieno di segatura unta". Eppure col tempo, così come per l'Hold'em, anche le sorti di quell'hotel casinò cambiarono drasticamente, visto che stiamo parlando del Golden Nugget Casino.
L'esperienza accumulata gli consentirà di vincere nel 1969 quella che allora verrà chiamata la Texas Gamblers Reunion, presso l'Holiday Casino di Reno : erano così nate le World Series Of Poker, ma ancora non lo sapeva nessuno.