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"Se avessi fallito come professionista sarei tornato a fare il cuoco"

[imagebanner gruppo=gdpoker] Tra poco più di un mese partiranno le WSOP 2015 eppure nei ricordi degli appassionati di poker è ancora vivo il trionfo di Martin Jacobson nel Main Event dello scorso anno. Lo svedese riuscì a imporsi su un final table veramente molto tecnico, relegando in 3° posizione il favoritissimo Jorryt van Hoof e sconfiggendo nell'heads-up conclusivo il norvegese Felix Stephensen.

A distanza di quasi un anno esce un documentario su Martin Jacobson prodotto da Natural Stacks, uno dei brand con cui ha deciso di stringere una collaborazione dopo averne rifiutati diversi che si occupavano solo di poker. Il documentario si chiama "10 for 10" ed uscirà tra qualche settimana, ma già dal trailer che circola in rete si intuisce che sarà molto interessante per gli appassionati di poker.

Infatti, nonostante sia stato prodotto da un'azienda che produce integratori alimentari (un tema già caro allo svedese), l'aspetto legato al gioco è inevitabilmente fondamentale, dal momento che questo documentario racconta la carriera di Jacobson e soprattutto le folli 48 ore durante le quali è passato dall'essere più volte a rischio eliminazione (a un certo punto rimase con appena 7 big blinds) fino alla conquista del titolo di Campione del Mondo WSOP.

Eppure la strada che ha portato lo svedese sul tetto del mondo è stata lunga e incerta: "Nel 2008 mi sono detto di provare a diventare un professionista. Se avessi fallito sarei tornato a fare il cuoco". Già, perché l'ambizione di Jacobson fin dalla tenera età era quella di diventare uno chef di livello internazionale e vi avevamo raccontato che solo una brutta delusione a Barcellona gli permise di trovare la strada del poker. Una strada comunque in salita, come racconta lui stesso in "10 for 10": "Nel 2008 andai a Las Vegas da solo per giocare il Main Event ma non andò per nulla bene: venni eliminato alla terza mano".

Una brutta esperienza, eppure sei anni dopo lo svedese ci avrebbe riprovato, questa volta con successo. Merito di una preparazione non solo strategica ma anche psico-fisica: nel trailer si vede Jacobson impegnato a fare yoga, ad allenarsi e a rilassarsi il più possibile in vista del final table più importante della sua carriera. A livello di poker giocato, invece, la sua filosofia era tipicamente scandinava: "Voglio impormi subito e giocare in maniera aggressiva".

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A tal proposito, Martin parla anche della fortuna di avere diversi professionisti tra i suoi amici (tra cui Jason Koon): "I miei amici sono i miei mentori. Sono molto grato di avere non solo degli amici ma anche dei giocatori di alto livello, che hanno molta esperienza". Un aspetto che ha sicuramente contribuito a fargli vincere il braccialetto più importante del mondo del poker, così come tutta la preparazione a 360 gradi che viene raccontata nel documentario "10 for 10". In attesa dell'uscita ufficiale, ecco il trailer:

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