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Antonius: “nel 2010 ho investito e rischiato il crack”

patrik-antoniusPatrik Antonius 12 mesi fa, si godeva il suo periodo d’oro, i guadagni folli nel cash game online (quasi 9 milioni di dollari maturati nel 2009) ma dietro l’angolo lo attendeva il ciclo più difficile della sua carriera negli High Stakes. Il 2010 è stato ricco di alti e bassi, grandi oscillazioni che avrebbero spezzato la schiena anche ad un toro.

Il finlandese rivela un retroscena che ha complicato non poco la sua risalita. “La maggior parte dei giocatori di poker d’alto livello investe molto. Nessuno mantiene un ampio bankroll. Ad inizio anno ho perso quasi 4 milioni di dollari ed è stato un periodo davvero brutto, perché avevo appena acquistato un immobile. Nessuno si tiene 8, 10 milioni cash per giocare a poker”.

Nella sua carriera su Full Tilt Poker ha guadagnato 11,1 milioni e facendo due rapidi conti, in base alle sue dichiarazioni, si intuisce che a marzo, il player originario di Helsinki è rimasto con gli ‘spiccioli’ ma è riuscito lo stesso a tornare al punto di pareggio. Insieme a Tom Dwan e Phil Ivey è considerato uno dei pochi top player: “ogni anno ci sono un paio di ragazzi di talento che giocano al nostro livello, ed altri che sono molto competitivi, ma il poker è un gioco da lungo periodo. Molte persone sono in grado di grindare bene per un mese ma quando arrivano i tempi duri ed inizi a perdere soldi, arriva il momento della verità. Si capisce se sei realmente forte”. Grazie al suo immenso talento riuscirà a chiudere il 2010 – con ogni probabilità – in positivo: al momento è in attivo di 780.000$.

Negli High Stakes a volte i giocatori scompaiono nel nulla: “sovente non ci sono ragioni. Alcuni ragazzi dopo aver vinto partite importanti, preferiscono acquistare beni o investire nella loro impresa e giocano solo a livelli più bassi”. 
Antonius svela i suoi personali segreti nella difficile convivenza con le grandi oscillazioni del cash game giocato ad alti livelli: “devi solo fare le cose che ti rendono felice. Io sto con la mia famiglia, mi alleno, mangio bene e cerco di analizzare il gioco. Devi essere in grado di affrontare i grandi alti e bassi, a livello mentale. Mi è successo molte volte, ho perso un sacco di soldi ma ero consapevole di poter tornare in corsa”.

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“Quest’estate – racconta – sono stato due settimane in Finlandia (vive a Montecarlo, ndr) ed ho perso un milione online. Stavo veramente male perché ero solo, non sapevo cosa fare. Se fossi stato con la mia famiglia, avrei passato tempo con mia figlia. Se la tua vita è un grande casino, allora è difficile giocare a poker in maniera disciplinata. Non gioco mai stanco e il mio istinto è molto buono. Molte volte, prima di iniziare una sessione, sento se andrà bene o male”.

Patrik spiega quando decide di entrare in azione: “Diciamo quando ci sono alcuni player in linea che mi danno particolare fiducia… In quel momento dico a me stesso: okay, ora stanno giocando, ho l’opportunità di approfittare di questa situazione favorevole”.  Ma chi gli segnala le partite facili? Antonius rivela la sua rete occasionale di ‘informatori’: “Non ho un accordo con nessuno però c’è un amico che mi aiuta e, a volte, mi avvisa la mia fidanzata e in alcuni casi mi chiamano anche Phil Ivey e Tom Dwan… Siamo tutti amici e cerchiamo di guadagnare soldi dagli altri e ci aiutiamo anche a vicenda”. La recente dichiarazione rilasciata al magazine inglese PokerPlayer potrebbe far storcere il naso a qualcuno.

“Quando ho iniziato a sfidare i migliori al mondo, ho imparato in fretta a giocare ad alti livelli, da solo. Se ti trovi dinanzi a veri campioni, apprendi molte cose. A volte ho perso ma è stato incredibile. Mi è servito perché quando scendi di livello, riesci a battere tutti, fino a raggiungete un grado di maturità tale che puoi piegare chiunque. Ho imparato da solo, in questo modo, osservando e giocando contro i migliori. Phil Ivey, ad esempio, non parla con nessuno di strategia di gioco o di analisi di una mano: non vuole condividere  il suo modo di pensare al tavolo ed anche per me è lo stesso”.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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