Barry Greenstein è conosciuto soprattutto per le sue imprese nei tornei live: nella sua carriera ha vinto più di 7,2 milioni solo negli eventi dal vivo ed è uno dei poker pro più generosi sulla scena mondiale. Una parte delle sue vincite le dona alla fondazione per l’infanzia Children Incorporated. Per questo motivo è soprannominato il “Robin Hood del Poker” . E di ricchi ne ha incontrati parecchi nell’ultimo mese ai tavoli cash del Commerce, noto soprattutto per essere frequentato dalle stelle di Hollywood.
“Nelle ultime settimane – rivela Barry sul suo blog – ho giocato vicino a casa, nella zona di Los Angeles. Sono arrivato terzo in un torneo di poker cinese. Ho preso parte al WPT Celebrity Invitational che avevo vinto alcuni anni fa. Sono stato eliminato da una donna russa, maestra di scacchi. Pensavo fosse asiatica e mi ha stregato al tavolo anche con un bluff, prima di eliminarmi. Sono uscito ad un passo dal final table”.
Il giocatore di PokerStars racconta le sue avventure californiane: “Ho giocato ogni giorno a cash game ed ho guadagnato parecchio. In questo periodo dell’anno al Commerce, durante il World Poker Tour, l’action è molto interessante. Ci siamo poi trasferiti al Bicycle Club Casino che dista solo 10 minuti. Il ‘Bike’ è la seconda card room più ampia della zona. Ho giocato il Main Event e l’High Roller del ‘Big Event”. A dire il vero nel torneo principale non ricordo neanche la dinamica della mia eliminazione. Ho giocato tutta la notte a cash ed ero molto stanco”.
“Nel Bounty Shootout – continua il buon vecchio Barry – sono stato eliminato dall’ amico Victor Radmin che ha vinto il Main Event. Per me è stato un mese positivo soprattutto per i guadagni ottenuti nel cash game ma non solo. Mi ha fatto molto piacere sapere che PokerStars ha fatto delle donazioni a Children Incorporated che è una fondazione che mi sta molto a cuore. Faccio parte del Cda”.
“PokerStars - spiega il player californiano - sta sostenendo i bambini dell’associazione nelle aree del Sud America dove si sta disputato il LAPT (Latin American Poker Tour). Pensate che solo per iniziare, la room ha ‘sponsorizzato’ 100 bambini. Questa bella vicenda mi ricorda come il PGA (Professional Golf Association) sia divenuta un’organizzazione di tutto rispetto. Il circuito dei golfisti professionisti, in ogni tappa mondiale, dona fondi alle comunità locali, le quali sono incentivate a sostenere l’associazione. E sono sempre più convinto della bontà del legame tra il poker e le iniziative benefiche come questa. Durante il LAPT inoltre, i vincitori potranno donare una percentuale delle loro vincite”.