A Las Vegas spirava la consueta aria di follia. Il ricco imprenditore californiano Barry Greenstein (azionista di riferimento di Symantec, la software house nota per aver sviluppato l’antivirus Norton) si era fermato sulla Strip per partecipare al Big Game, l’eccitazione era palpabile dopo l’impresa del contabile di Atlanta.
D’altronde il buon Barry, da più di dieci anni, era sulla cresta dell'onda in Nevada, molto popolare tra i giocatori, soprattutto per i risultati eccezionali rimediati alle WSOP e nei principali tornei del circuito nord americano.

Nello stesso Main storico - vinto da Moneymaker - era arrivato 49esimo. Il bankroll non gli mancava, inevitabile - di conseguenza - la sua partecipazione al Big Game, la partita cash più interessante e ricca della Strip, riservata solo a pochi eletti.
In genere l'action avveniva sempre alla Bobby's Room (fino al 2009 l'ombelico dell'action di Las Vegas), la stanza high stakes del Bellagio. E in una recente intervista rilasciata a PokerNews, Barry Greenstein ricorda quei giorni e, per la prima volta, racconta del suo rush incredibile.
Il player di PokerStars era stato invitato più volte a Las Vegas negli anni precedenti, dal mitico Bryan W. "Sailor" Roberts, leggendario gambler, compagnio di vita e di giochi di Doyle Brunson e Amarillo Slim. I tre avevano “ripulito” le vecchie bische del Texas, rischiano in più di un’occasione anche la vita. Sailor, dopo averlo sfidato in California nel Lowball, lo spronò più volte a fare visita al Nevada.
Proprio per Texas Dolly, Sailor è stato il secondo giocatore di cash game più abile della storia della Strip, dietro al “marziano” Chip Reese, riconosciuto da tutti i membri della old school, imbattibile nei giochi high stakes.
Barry Greenstein si è trovato a tavolo proprio contro tre mostri sacri come Doyle Brunson e Chip Reese.
Gli aneddoti su quella partita si sprecano, visto la presenza di personaggi leggendari. Con queste premesse, Greenstein potrebbe apparire come la vittima sacrificale di questa storia ed invece il finale è a sorpresa e lo svela lo stesso giocatore californiano.
Dopo quasi 12 anni, il vecchio Barry rivela: “vinsi la bellezza di 5 milioni di dollari, riuscendo a battere tutti in quella magica estate”. Chissà cosa avrà pensato Doyle dopo aver ascoltato queste parole. Chissà quanti ricordi.