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Ben Grundy e il grafico sospetto

Ben Grundy ha davvero vinto quanto afferma?Ben Grundy, trentaduenne con la faccia da ragazzino, è una leggenda del poker britannico: grindando il cash game high stakes su siti europei, alcuni anni fa ha guadagnato una cifra di poco inferiore agli 8 milioni di dollari, ma sarà davvero così?

A provare le sue vincite, un grafico di PokerTracker da fare invidia, non soltanto per la cifra raggiunta ma anche perché – considerando che Grundy giocava Pot Limit Omaha – la varianza che si può evincere dalla linea rossa in costante crescita è relativamente contenuta. Troppo, secondo alcuni.

Non sono in pochi, infatti, a considerare quel grafico fin troppo perfetto, e tra loro vi sono anche giocatori illustri come Daniel “jungleman12” Cates, che ha espresso pubblicamente le proprie perplessità al riguardo.

Il grafico incriminato circola su internet già da tempo, ma è tornato in auge dopo che Grundy ha espresso sul proprio blog il desiderio di assaggiare i tavoli nosebleed di Full Tilt Poker, domandando fra il serio ed il faceto se qualcuno non fosse disponibile a stakarlo.

Alcuni hanno pensato che un giocatore con quelle credenziali non dovrebbe trovare difficoltà nell’incontrare qualcuno che gli conceda credito, altri si sono chiesti come sia possibile che un giocatore tanto vincente non possa giocare con il proprio bankroll.

In realtà, la risposta a quest’ultima perplessità è abbastanza semplice: in quel periodo il britannico non giocava con soldi propri, quindi la cifra da lui guadagnata è stata minore. Aggiungeteci un paio di case acquistate a Londra e capirete come ciò che sia rimasto sia necessariamente molto meno.

Daniel 'jungleman12' Cates è fra gli scettici...E’ allora che ci si è concentrati sul grafico. Per alcuni, Ben Grundy è un buon giocatore, ma non al punto da compiere questi disastri – argomentano i "complottisti" – e quindi il sospetto che il grafico sia edulcorato aumenta. Alcuni affermano addirittura che, sui siti europei, alcuni anni fa neanche ci fosse tutto quel denaro in circolazione.

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Altri, tuttavia, lo difendono argomentando che il gioco ai tavoli high stakes di Pot Limit Omaha nei primi anni Duemila era molto diverso da quello che conosciamo oggi: i siti europei sarebbero stati frequentati da munifici benefattori, carne da macello per un giocatore abile che avesse abbastanza denaro da potersi sedere.

Adesso naturalmente quei tempi sono finiti, e questo spiegherebbe lo scetticismo di  chi quell’epoca non l’ha mai vissuta, seppure si stia parlando di appena qualche anno fa.

I dubbi tuttavia restano: Ben Grundy ha smentito pubblicamente di aver mai manomesso il proprio grafico, con l’intenzione di guadagnare popolarità, fama e credito all’interno della comunità pokeristica.

Vedremo se i suoi potenziali stakers la penseranno come lui e gli apriranno davvero le porte dei tavoli di cash game high stakes su Full Tilt Poker: se non è tutto oro quel che luccica, Ben Grundy dovrà dimostrare che il suo non sia un abile bluff.

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