
Quando un giocatore noto non si vede più online per molti mesi, la prima ipotesi formulata dai "malpensanti" è che sia andato rotto. A volte succede eh, ma giureremmo che non è il caso di Ben Tollerene. O meglio, è vero che "Ben86" non si vede più né ai tavoli cash degli high stakes online, né nelle ricche serie di MTT. Le ragioni non sono però sicuramente legate a un crollo finanziario, e non solo perché il texano è uno dei giocatori più vincenti di sempre, con un profit netto di 11 milioni nel cash game e di almeno altrettanti soldi (lordi) incassati nei tornei.
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Forse Ben Tollerene non gioca più?
Non esattamente, come testimonia il suo ultimo piazzamento live: un 5° posto da 296mila dollari al Super High Roller da 100k del WPT Five Diamonds, al Bellagio di Las Vegas, alla fine del 2018. Anzi, a giudicare dai suoi score più recenti il 32enne si è decisamente spostato verso il mondo dei Super High Roller. Una scelta, questa, che lo accomuna a diversi altri colleghi top cash gamer.
Il panorama del cash high stakes online di oggi è imparagonabile a quello dei tempi d'oro. Oltre al traffico molto diminuito c'è la tendenza ormai consolidata di molte room - a partire ovviamente da PokerStars - che hanno messo bruscamente fine a tutto un modo di intendere il poker online, con la fine dell'era del rakeback e il ban di diversi strumenti di aiuto per i grinder.
I milioni, l'ulcera e le scelte di vita
Una delle chiavi per spiegare la sparizione di Ben Tollerene dallo scenario online è data da un recente libro pubblicato dal collega di Pocketfives Lance Bradley, intitolato "The Pursuit of Poker Success" (clicca qui per consultarlo ed eventualmente acquistarlo su Google Play). Al suo interno ci sono approfondimenti su 50 tra i più forti giocatori al mondo, con alcune chicche come proprio il capitolo dedicato a Ben86.

Parlando dei primi tempi in cui praticava gli high stakes online, Tollerene svela un particolare inedito sulla sua salute: "Il fatto di swingare milioni praticamente ogni giorno mi aveva fatto venire l'ulcera". Si parla del periodo in cui impazzava la sfida contro Isildur1, che lo vide perdere 1.7 milioni in una sola sessione contro il fuoriclasse svedese. Soldi poi recuperati con gli interessi, ma evidentemente tutto questo ha un costo sulla salute psicofisica del ragazzo. Ben comprese quindi che necessitava di un miglior bilanciamento tra poker e vita reale.
Tuttavia, trovare la misura non era affatto cosa semplice, perché gli high stakes online erano troppo invitanti. "Sai cosa? Ci sono stati un paio d'anni in cui guadagnavo in media 4-5mila dollari all'ora. Quindi faticavo - e fatico tutt'ora, ripensandoci - a trovare delle ragioni sufficienti per non farlo". Ad aiutare Ben Tollerene a trovare gli stimoli per cambiare un po' vita c'è stato il progressivo declino dei "nosebleed", i tavoli più ricchi del cash game online. Un conto è infatti rischiare forti dosi di stress per un guadagno orario come quello prima menzionato, un altro è se i soldi da prendere sono molti ma molti meno.

Il Ben di oggi
Ecco allora la scelta di una svolta radicale, mirata a recuperare un po' della vita "persa" negli anni in cui grindando si facevano davvero tanti soldi. Il poker è sempre protagonista della vita di Ben Tollerene, che però ha spostato il suo "centro di gravità permanente" altrove: nel mondo dei super high roller live e dei ricchi festival, con annesse anche ricchissime partite di cash game. E lo stomaco in salvo.