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Brexit che caos! Carenza di dealer nei casinò britannici, a Manchester i giocatori si servono le carte da soli

La combinazione Brexit-Covid19 rischia di mandare alla deriva il settore dell'ospitalità e del turismo in Gran Bretagna.  Sono stati mesi molto difficili, si pensa a rialzare la testa (pensiamo ai pub, ai ristoranti e agli hotel) ma la ripresa è rallentata dalla carenza di personale, soprattutto quello non qualificato (che per il sistema di punti rischia di rimanere fuori dall'isola).

La combinazione negativa dei due fattori sta mandando in crisi l'industria. A risentirne sono anche i casinò inglesi che non hanno dipendenti a sufficienza per garantire standard di servizi adeguati.

UKHospitality, l'ente che regolamenta il settore, ha reso noto che le imprese (hotel, bar, ristoranti, sale da gioco) stanno faticando nel reclutamento di circa 188mila lavoratori. Impresa non semplice per via della Brexit.

L'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea ha scoraggiato, secondo Yahoo! Finance, l'arrivo di lavoratori (a bassa retribuzione) per via delle difficoltà a stabilirsi in UK. Troppi cavilli ed ostacoli con l'attuale sistema d'ingresso.

Inoltre il Covid19 ha fatto ulteriormente aggravato il problema. La pandemia ha spinto molti lavoratori, durante i numerosi lockdown, a tornare nei paesi di origine e riunirsi alle proprie famiglie. Tali persone stanno riscontrando grosse difficoltà nel rientrare (anche per problemi economici) e c'è ancora molto scetticismo sul futuro, visto che il virus non è stato ancora sconfitto (pensiamo solo all'India...).

Molto preoccupata la CEO di UKHospitality Kate Nicholls: "è il momento che il Governo riveda la lista delle mansioni lavorative dove vi è carenza di personale e consideri un sistema di visti in stile australiano per consentire ai lavoratori che riscontrano problematiche con il sistema a punti, di poter lavorare in Gran Bretagna".

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Secondo anche alcuni sostenitori di Brexit, un sistema ben controllato dal Governo, con visti concessi a lavorati europei potrebbe agevolare la ripartenza del settore dell'ospitalità. Lo ha affermato anche un pro Brexit come Tim Martin al Daily Telegraph, salvo poi ritrattare le sue dichiarazioni (in parte) ai microfoni della BBC.

Come detto, non sono esenti da questi problemi di personale i casinò. Il Covid19 ha creato molti problemi. Non tutti i casinò sono pronti a ripartire: il noto Dusk till Dawn di Nottingham, ha deciso di continuare le porte sbarrate.

Ci risulta da fonti ben qualificate del settore che in una poker room di Manchester, addirittura i poker players si sono ritrovati a doversi servire le carte da soli. La speranza è che non gli sia stata addebitata alcuna rake...

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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