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Candio: ‘con Cheong ho perso la ragione. Ecco chi è Filippo’

filippo-candio-kievFilippo Candio è stato il testimonial ed anche uno dei protagonisti a Kiev del Russian Poker Tour: è arrivato terzo nel Deepstack Knockout ed ha chiuso il day 1A del Main Event in quarta posizione, prima di essere ripetutamente scoppiato nel day 2 ed eliminato nell’arco di una mezzora non proprio fortunata.

Abbiamo avuto il tempo di parlare a 360 gradi con lui nell’accogliente hall del Rus Hotel della capitale ucraina. Ne è nata una discussione interessante: non potevamo non partire dal final table del Main Event WSOP del 2010.

Qual è il falso mito, l’etichetta che ti ha accompagnato in questi anni? Chi è realmente Filippo Candio?
“Partiamo da un presupposto: il poker deve essere uno spettacolo per chi sta a casa. Questa mia convinzione mi ha portato a caratterizzarmi, a creare un personaggio che potesse essere piacevole e divertente in televisione, non scontato. Considerando che di buoni in giro ce ne sono anche troppi, mi sono inventato un personaggio un po’ più cattivello”.

Quindi il vero Filippo Candio è diverso?
“Chi mi conosce bene nell’ambiente sa benissimo che la mia è pura recitazione, comunque tendente ad avvantaggiarmi nel gioco”.

Domanda scontata: hai recitato anche da November Nine, durante il final table del Main Event WSOP di fronte a milioni di persone?
“In quel momento ho smesso totalmente di fare qualsiasi cosa, non avrei avuto alcun vantaggio. Proprio lì si capisce chi è realmente Filippo Candio”.

Perché hai deciso di smettere proprio nel momento più importante della tua carriera?
“Quando non serve più, io smetto di fare le mie scenette… Avevo raggiunto la massima visibilità in quel torneo tra tutti i giocatori presenti”.

Eri il più popolare negli States?
“Si, ho finito il day 8 delle WSOP ed il mio nome era quello sulla bocca di tutti proprio per le mie uscite pazze davanti alle telecamere”.

Sei in vena di altre confessioni riguardo a quel periodo?
“Devo essere sincero, durante il Main Event è capitato anche di perdere il senno e di non recitare”.

In che occasione particolare hai perso la ragione?
“Di sicuro quando ho scoppiato Cheong, è tutto vero non recitavo”.

filippo-candio

E la tua parte migliore da attore?
“Quando io avevo AA e il mio avversario QQ ed ha detto ‘for million’ ed io ho iniziato a fare il pazzo e mi hanno dato il warning. L’ho fatto solo per attirare l’attenzione degli sponsor. In quel periodo avevo una situazione molto particolare, difficilmente avrei avuto uno sponsor in futuro, quella era la mia occasione, volevo creare un personaggio cucito sulla mia pelle, proprio per ottenere un contratto”.

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Hai voluto sfruttare al massimo la visibilità televisiva?
“I tavoli televisivi per me non sono mai scelti a caso, ESPN in America decide tutto. Casualmente, dopo le prime mie ‘scenette’, sono sempre stato nel tavolo televisivo per tutto il Main. Logico che per me era un’occasione importante per riuscire a strappare uno sponsor”.

Lo rifaresti?
“Se per poker si intende di cercare sempre l’EV maggiore, guadagnare il più possibile, io mi reputo bravo ad aver trovato soldi anche al di fuori delle partite”.

Nella seconda parte parleremo con Filippo dell'argomento spinoso delle sponsorizzazioni, del Russian Poker Tour e delle problematiche attuali per i professionisti italiani.

Fine prima parte - continua

Seconda parte intervista: leggi qui

In basso il video dello scoppio a Cheong e la danza eslultante di Filippo Candio durante il Main Event del 2010:

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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