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"chipstar1", il microgrinder pro di PokerStars

Perfino 'nanonoko' trova troppe 700.000 mani al NL2Quando pensiamo ai pro online che popolano la piattaforma di PokerStars, inevitabilmente la nostra mente va a nomi quali quelli di Randy “nanonoko” Lew o di Thoams “Boku87” Bohekoff, capaci di profitti straordinari o imprese inumane. A suo modo, “chipstar1” è altrettanto stupefacente.

Questo giocatore inglese, che risponde al nome di Mathew Didlick, è stato infatti capace di guadagnare un contratto di sponsorizzazione con PokerStars grindando in modo selvaggio il NL2. Avete capito bene.

Proprio il livello base, quello dove la rake è la vera regina ed in cui in molti sostengono che non si possa davvero giocare a poker, è stato il regno di “chipstar1”, che qui ha giocato 740.000 mani, vincendo circa 3.200 dollari.

La sua tecnica consisteva nel sedersi a tavoli fullring, giocare molto chiuso e multitablare come pochi altri possono, arrivando ad aprire fino a 24 tavoli contemporaneamente. Ai suoi limiti è ben presto diventato una sorta di mito, ma solo recentemente qualcuno ha notato quello strano giocatore che – pur vantando la picca accanto al nickname come simbolo dei pro – multitablava oltre venti tavoli del NL50.

Questo ha fatto sì che la storia diventasse ben presto popolare attraverso internet, dove se in molti si complimentano con la tenacia dimostrata da questo ragazzo – e vedono la sponsorizzazione come un giusto premio per questo – altri credono sia pura follia, costringersi a giocare limiti tanto bassi così a lungo, per di più esprimendo un gioco tutt’altro che spettacolare.

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Mathew Didlick, anche adesso che sta tentando la scalata al NL100 e che ammette di puntare al traguardo di Supernova Elite per il prossimo anno, gioca infatti con statistiche davvero chiuse, ed è il primo ad ammettere di aver molto da imparare.

Tuttavia, i fan quando lo vedono comparire ai tavoli lo tempestano di domane, e lui riesce perfino a rispondere. In fondo, come lui stesso sottolinea, i giocatori più ammirati sono quelli che partiti dal nulla sono riusciti a raggiungere traguardi importanti, come appunto mostri quali Thomas “Boku87” Boekhoff.

Se riuscirà a migliorare il proprio gioco, come ha detto di voler fare, di certo di una macchina da grinding come Mathew “chipstar1” Didlick presto o tardi sentiremo ancora parlare: il traguardo di Supernova Elite, a fronte di tanta determinazione, non appare certo impossibile.

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