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Cristiano Guerra: "ecco perchè non gioco più all'estero"

Cristiano Guerra, qui durante un torneo liveL'argomento è di calda attualità, visto il moltiplicarsi di eventi live organizzati all'infuori dei confini italiani. L'incertezza sulla tassazione delle vincite estere è una fonte di preoccupazione per molti, e Cristiano Guerra non è mai stato uno che teme di dire la propria su ogni argomento.

Anche stavolta il popolare "Crisbus" si espone in prima persona, con una lunga nota pubblicata sul suo profilo di Facebook nella quale enuncia le ragioni per cui ha deciso di disertare tutti questi eventi.

Ecco la nota integrale, intitolata "Troppa confusione":

"Ormai sono mesi che girano voci e diverse opinioni su come comportarsi per i tornei all'estero.... Tutti siamo nel panico e non sappiamo cosa fare ma, nonostante ciò, le poker room continuano nella loro indifferenza totale ad organizzare tappe estere, senza saper rispondere alle più banali domande del tipo "se dovessi andare a premio come dovrò comportarmi fiscalmente?".

Alcuni siti come Assopoker hanno cercato di chiarire un pò la situazione ma in generale credo ci sia molta molta confusione. Se ne sono sentite di tutti i colori su doppia tassazione, non doppia tassazione, tasse sui buy in, tasse sull'itm... Purtroppo, a mio modesto parere, questa situazione porterà dei problemi non trascurabili in futuro.

Personalmente ho quasi smesso di partecipare ad eventi esteri e da 25 eventi che dovevo giocare alle Wsop ho giocato solo il Main event, ed i classici appuntamenti con gli Ept Londra/Barcellona salteranno proprio per questo motivo. Cerco di limitare il numero di tornei non italiani e devo ammettere che conseguentemente a ciò mi è passata anche un pò la voglia di giocare il circuito italiano.

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Ovviamente ogni tanto vi partecipo ugualmente ma non con l'entusiasmo che avevo prima e sempre con la paura dei problemi che si potrebbero verificare. Purtroppo non si ha una visione chiara e credo che le poker room dovrebbero essere le prime, visto i loro interessi, a documentarsi e a lasciar perdere le tappe estere privilegiando quelle italiane. Personalmente preferirei fare 10 Pgp o Ipt a San Remo sempre nella stessa location piuttosto che andare a Nova Gorica o a Malta dovendo poi pensare ai problemi che potrebbero presentarsi.

Dovrebbe essere una questione di priorità assoluta per le poker room e sarebbe anche bello che lavorassero tutte insieme per trovare un accordo "giusto" al posto della situazione attuale che uccide il poker all'estero per i giocatori italiani.

Questo era un piccolo sfogo personale perchè sono 3 giorni che penso se andare o meno a Nova Gorica per Ipt e mi sembra assurdo che invece di essere felice di partecipare al torneo, debba star qui a crearmi mille problemi. Inoltre questo è anche il pensiero di molti amici con cui ho parlato e penso che sia condiviso da tutti quei giocatori, professionisti e non, che vorrebbero poter essere liberi di praticare il proprio lavoro/hobby senza problemi."

Il sasso, ancora una volta, è lanciato, e la speranza di Crisbus è di scatenare un dibattito virtuoso sulla scottante questione.
Infine, permettetemi un grazie a Cristiano per aver ancora una volta messo in evidenza il lavoro che quotidianamente Assopoker svolge per tenere informati al meglio i suoi lettori.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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