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Daniel Cates

Daniel Cates filantropo: dalle partite high stakes a Hollywood, costruirà scuole a Zanzibar

Sono passati ormai diversi mesi da quando abbiamo avuto notizie di Dan Cates. Era il maggio 2020 e ‘Jungleman12’ veniva accusato di ghosting da Bill Perkins, errore che il noto pokerista americano aveva finito per ammettere.

L’emergenza da Coronavirus che ha “congelato” tutti i più grandi eventi di poker del mondo, chiudendo anche le porte di quasi tutte le poker room high stakes, ha spinto Dan Cates a concentrarsi su altri progetti, di cui ha recentemente parlato.

Una nuova carriera?

Dan Cates a Hollywood? Ebbene sì, il pokerista sta provando a lanciarsi nella carriera di produttore ed eventualmente attore. Un percorso difficile, dalle barriere in entrata quasi invalicabili, ma Cates ha dalla sua l’esperienza e gli insegnamenti di un mondo altrettanto duro, quello del professionismo nel poker.

“Il poker mi ha aperto tante porte, a me e ad altri pro”, ha dichiarato. “Il gioco attira imprenditori di successo, artisti, persino accademici. Questo ci permette di conoscere persone alle quali normalmente non avremmo accesso”.

Al momento, dando un’occhiata al suo profilo di IMDb, Cates ha al suo attivo come produttore due progetti: The Lost Places Diaries e #hijacked – Spiel des Todes, olter alla mini serie Stories from the Felt.

La beneficenza a Zanzibar

Oltre a Hollywood, Dan Cates ha diretto la sua attenzione verso Zanzibar. Non parliamo però di vacanze e resort di lusso, ma di progetti di beneficenza: sull’isoletta africana, ‘Jungleman12’ ha in mente di costruire scuole.

 

 

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“La vita corre veloce, io ho sempre voluto fare iniziative di beneficenza. Dieci anni di carriera sono volati ma adesso mi trovo nella posizione di poter riflettere e trasformare i miei piani in azioni concrete: questo è uno dei pochi benefici del Covid-19”.

Ma perché proprio Zanzibar? “L’opportunità è nata grazie ad un amico che ha esperienza in quella regione. Questo mi ha permesso di realizzare il mio piano, evitando alcune delle barriere comuni che la maggior parte delle persone deve affrontare quando vuole fare beneficenza dall’altra parte del mondo, senza esperienza e senza connessioni”.

Le priorità di Daniel Cates

Il poker, naturalmente, continuerà a far parte della vita di Dan Cates: “È la mia passione, ci ho dedicato metà della mia vita. Finché vivrò sarò sempre in qualche modo legato al poker.

Ma che cosa è davvero importante nella vita di Jungleman12 come persona e non come giocatore di poker? “In questo momento sto mettendo alla prova la mia creatività e la voglia di fare progetti più significativi.

Più in generale, l’integrità mi sta molto a cuore: da quando sono piccolo è per me motivo di orgoglio mantenere la parola. Crescendo, ho imparato ad accettare le persone e le loro decisioni”.

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