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Doyle Brunson

Doyle Brunson annuncia: “Ho battuto il cancro per la quarta volta”

Se è vero che non c’è due senza tre, e il quattro vien da sé, non ci resta che augurare a Doyle Brunson di aver tenuto fede al detto e di essere ormai, finalmente, a posto. Possiamo permetterci di scherzarci su, perché la notizia è di quelle che ci portano il sorriso.

Il dieci volte vincitore di un braccialetto WSOP, infatti, ha annunciato di aver battuto il cancro per la quarta volta in vita sua.

4 su 4!

Lo ha fatto scegliendo Twitter, social network dove l’ottantasettenne giocatore di poker professionista americano è sempre molto attivo. Lo scorso 5 dicembre, Doyle Brunson ha scritto questo messaggio:

“Grazie a tutti coloro i quali mi hanno mandato gli auguri e le loro preghiere per la mia operazione per il melanoma. Oggi il mio dottore mi ha detto che è tutto a posto. È stata la mia quarta vittoria contro il cancro. Ho osservato il salmo 91, il mio preferito”.

La lunga battaglia di Doyle Brunson

Texas Dolly combatte contro il cancro ormai da quasi sessant’anni.

Era il 1962, quando un giovane Doyle Brunson, fresco sposo e in predicato di diventare padre per la prima volta, scoprì di avere una metastasi tumorale al collo, la cui prognosi non lasciava molte speranze.

I medici che lo avevano in cura decisero di operarlo, nella speranza che il texano vivesse abbastanza a lungo almeno da veder nascere il primogenito. Tuttavia, dopo quel primo intervento Brunson andò in remissione completa: non solo guarì, ma tornò alla sua vita di sempre e diventò una leggenda del poker.

 

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La fede

Doyle Brunson ha sempre spiegato la sua incredibile remissione come un dono di Dio, a cui è profondamente devoto. Il salmo 91 che cita nel tweet di cui sopra è una serie di versetti che si trovano non a caso nella Bibbia.

Anche la moglie, Louise, è una fervente cattolica che ha avuto un’esperienza simile a quella del marito: un cancro che sembrava incurabile, ma che dopo un’operazione è inspiegabilmente regredito fino a scomparire.

Texas Dolly, dopo quella sua prima battaglia, ha dovuto sconfiggere anche un tumore della pelle per altre tre volte.

Gli auguriamo che questa sia stata l’ultima e che possa continuare a battere i suoi avversari per molti altri anni. Al tavolo verde, s’intende.

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