La vita e la morte, la Poker Hall of Fame e le partite high stakes alla Bobby’s Room del Bellagio: questi gli argomenti dell’ultimo post di Doyle Brunson nel suo seguitissimo blog personale.
"C’è ancora così tanto da scoprire sulla vita. ESP, karma, spirito, sesto senso, ecc. Mio figlio Todd aveva un cane di nome Yager vecchio di 15 anni. E’ morto qualche giorno fa di cancro. Todd e Jennifer Harman sono stati insieme in passato e di cani ne avevano 4. Quando hanno deciso di rompere si sono fatti causa a vicenda per chi doveva tenere gli animali. Davvero una cosa comica!
Avevano perfino ingaggiato due dei migliori avvocati in circolazione: David Chesnoff e Richard Wright. Alla fine hanno raggiunto un accordo per dividersi la custodia dei cani, e sono ormai 10 anni che vanno avanti in questo modo.
La cosa strana che volevo raccontarvi è che nella notte in cui è morto Yager, Jennifer aveva con sè tutti i cani tranne quest’ultimo. Esattamente alle 02:00 (orario in cui se n’è andato Yager), tutti gli altri cani hanno iniziato ad abbaiare smettendo soltanto dopo 20 minuti. Coincidenza? Non credo. Un mio amico del liceo è morto l’anno scorso e aveva un Bulldog di 10 anni, che ha cessato di vivere proprio il giorno successivo apparentemente senza alcuna ragione. Infine Anjal – la moglie di Todd – ci ha raccontato che la notte della morte di Yager aveva sognato che alcune ragazzine incontrate per strada glielo avevano preannunciato. Per alcune cose non ci sono spiegazioni logiche. R.I.P. Yager.
Congratulazioni ad Erik Seidel e Dan Harrigton per la Poker Hall of Fame. Ero sicuro che Erik ce l’avrebbe fatta, e sono contento allo stesso modo anche per “Action Dan”. Avevo votato per Seidel e Barry Greenstein perché non mi ricordavo di aver mai visto Dan in qualche grossa partita di cash game. Poi mi hanno confermato che ha partecipato a dei tavoli a New York ed in California e che quindi aveva i requisiti per essere eletto. Sono certo che Barry sarà in lizza per l’anno prossimo, così come Mike Caro, David Sklansky, Bobby Hoff, Eric Drache e Abe Mosseri.
Tanto di cappello a Phil Ivey, che aveva preannunciato che avrebbe rifiutato tale onore qualora fosse stato votato. Phil ha infatti spiegato che prima di entrare nella Hall of Fame vorrebbe arrivare almeno all’età che aveva Chip Reese quando l’hanno eletto, ossia 43 (il più giovane di sempre). Un bel pensiero da parte di Ivey.
Abbiamo abbassato i limiti nella Bobby’s Room al Bellagio. Adesso sono 1.000$/2.000$ e ci sono belle partite con anche una discreta waiting list. Io lo dicevo da tempo di fare una cosa del genere: la crisi economica c’è per tutti. Possiamo anche scendere ancora, l’importante è che si giochi ogni giorno. Con me ed Eli Elezra sempre pronti all’azione, credo proprio che per i prossimi tempi non avremo il problema di riempire il tavolo."