Tom sembrava il ragazzino sprovveduto da destinare a facile preda nei tavoli high stakes di qualche anno fa. Ma poi una sera accadde qualcosa che Doyle Brunson ricorda chiaramente ancora oggi…
"Mi sono spesso chiesto che vita sarebbe se tutto andasse sempre come previsto. Personalmente, scommetto che ogni giorno sarebbe più noioso dell’altro. Nel corso degli anni ho avuto modo di assistere a tante circostanze particolari, al tavolo da poker e non solo. Ho visto mandrie di bestiame paralizzare il traffico sulle autostrade più frequentate del Texas e insolite mani di poker per cui mi viene da scuotere la testa ogni volta che ci ripenso.
Ad esempio, mi ricordo di un ragazzo del college di nome Tom che diversi anni fa aveva deciso di partecipare alle partite più grosse di tutta la parte settentrionale del Texas. Specifico che i soldi in ballo erano molti ma non certo paragonabili a quelli di questi giorni. Comunque, i vari giocatori prendevano il tutto molto sul serio; non cerano infatti spot facili oppure gente a digiuno di tecniche e strategie per il No Limit Holdem.
Durante una di queste partite, Tom si sedette con il suo fare da studioso e gli occhiali dalla montatura spessa. Sembrava più un geometra che un giocatore di poker. Dopo essersi messo comodo, mise sul tavolo due libri di fianco alle chips. Il primo era The Grapes of Weath (“Furore” in italiano, ndt) di John Steinbeck mentre l’altro non si vedeva. Non c’era il titolo sul lato e la copertina era totalmente nascosta.
Il ragazzo giocava in maniera molto conservativa: foldava un sacco di mani e puntava solo con size ragionevoli. Ma poi, circa un’ora dopo, accadde qualcosa di memorabile. Un piatto di dimensioni ridotte si era già creato quando Jim, uno dei più aggressivi al tavolo ed in quel momento in heads-up con Tom, gli chiese quale fosse l’altro libro. Il ragazzo non rispose nulla ed immediatamente andò all-in per 9.000 dollari su un piatto da 700.
La sua puntata era così inaspettatamente grossa che tutti ci chiedemmo come sarebbe andata a finire. Di solito, un player è portato a foldare a meno che non abbia una monster hand, e mentre Jim stava per buttare via le carte, Tom colpì con un gomito il libro di Steinbeck rivelando il titolo di quello che gli stava sotto: Come bluffare costantemente e Vincere.
In un momento di grande drammaticità, Jim si mise in piedi e spinse tutte le sue chips nel piatto; qualcosa di meno di quanto aveva messo l’avversario. “Cosa hai imparato da quel libro? ” chiese Jim con sarcarsmo e con uno sguardo trionfante che poi mutò di colpo quando Tom girò il suo nut flush. Jim rimase a bocca aperta per qualche istante e poi se ne andò via, salutandoci con un semplice “Buona notte, ragazzi.”
Davvero una bella serata per Tom, che dopo aver incassato il denaro vinto, gettò il libro sul tavolo esortandoci a leggerlo. Dentro a Come bluffare costantemente e Vincere c’erano tutte pagine bianche tranne la prima, sulla quale era scritto: “Non fatelo!”