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Il tweet fatalista di Doyle Brunson: "Non so cosa ho, ma se mi deve uccidere che lo faccia in fretta..."

Il poker è fatto di "sì e ora", di continuo aggiornamento, di momenti di rush da cavalcare e bad run da sopportare. Se però sei una leggenda, allora continuerai a esserlo anche se praticamente non giochi più e i malanni ti assaliscono. Doyle Brunson in questo senso è un esempio forse unico: un giocatore superato, ormai ininfluente sul panorama attuale, ma tale e tanta è stata la sua influenza nella storia di questo gioco da collocarlo in pianta stabile nel cuore di tutti gli appassionati.

Doyle Brunson, la morte e i tormentoni fake. Ma questo tweet è vero...

Chi ama e segue "Texas Dolly" ha anche imparato a convivere con gli allarmi riguardanti la sua salute e anche con gli annunci "fake" di morte. Quest'ultimo è uno dei tormentoni dell'internet pokeristico e non si contano i "RIP Doyle" apparsi randomicamente sui vari forum nel corso degli anni. L'ultimo tweet del 10 volte campione WSOP ha però lasciato sgomenti molti amici e follower:

"Non sono certo di riuscire a liberarmi di questo malessere o qualsiasi cosa esso sia. Ma se è qualcosa destinata a portarmi via con sé, allora che lo faccia presto." Potrebbe suonare così, la traduzione di questo triste tweet del campione 86enne. Non possiamo sapere - come del resto il diretto interessato - di cosa si tratti, ma certo in passato Doyle Brunson ha dovuto fronteggiare avversari molto duri per la sua salute. Non ultimo un cancro che lo aveva attaccato qualche anno fa, e non è da escludere che il problema attuale possa essere in qualche modo ad esso correlato.

Ovviamente moltissime sono state le risposte di incoraggiamento e di augurio, per il vecchio Dolly. La più simpatica è senza dubbio quella di Mike Frobisher: "Spero che tu possa campare ancora 20 anni: ho scommesso sulla tua vittoria al Main Event WSOP del 2039."

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Battute a parte, è ciò che ci auguriamo tutti. Forza, vecchio Dolly!

 

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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