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Dusty Schmidt: profitti in calo per gli online poker Pro

Come sarà la vita da giocatore professionista di poker nel prossimo futuro? Sempre più dura, parola di Dusty “Leatherass” Schmidt, che si è espresso in questo modo dopo aver avuto modo di osservare attentamente l’evoluzione del gioco online negli ultimi tempi.

In un articolo apparso di recente sulla rivista Card Player, il forte Pro – che è stato protagonista, agli inizi di aprile, del tavolo cash game del PartyPoker Big Game IV ed ha anche scritto il libro Treat your poker like a business – ha infatto spiegato che mentre in passato c’era una bella presenza di fish, ora invece dal livello 10$/20$ in su la maggior parte delle persone che s’incontrano sono tutti regulars con aspettative simili in termine di EV. Ciò naturalmente comporta che nessuno o quasi di loro possa fare profitto, tranne ovviamente la poker room che ospita le partite.

“Il poker è davvero difficile oggigiorno. C’è stato un periodo in passato in cui avrei potuto fare tranquillamente un milione di dollari all’anno senza far niente di più che grindare il 5$/10$ di No Limit Texas Hold’em per almeno 40 ore alla settimana. Sono riuscito anche ad arrivare a fare 1$ a mano giocando su un numero spropositato di tavoli in contemporanea. Dusty 'Leatherass' SchmidtAdesso, invece, se qualcuno riesce a fare 50 centesimi su un campione davvero grande di mani, multitablando al 5$/10$, allora è una superstar.”

Dusty ritiene che la causa di tale difficoltà risieda principalmente nel fatto che in giro ci siano troppi giocatori professionisti. Pur se infatti il numero di player occasionali è decisamente salito, al contempo quello dei reg sensati è aumentato 10 volte più in fretta.

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“Prima mi bastavano le note che avevo preso mentre giocavo, visto che di quelli forti ce n’erano neanche una trentina. Di questi tempi invece ne posso contare almeno 500 di Pro e semi-regulars che giocano abitualmente al 5$/10$ o superiore. Per questo l’HUD è fondamentale: solo con questo strumento posso farmi un’idea di tutti questi nuovo giocatori e delle loro tendenze strategiche.”

Per chiudere infine la sua analisi, Schimdt è convinto che se il governo degli Stati Uniti non legalizzerà presto il poker online allora tutta la community sarà destinata a cambiare, con un numero sempre maggiore di Pro che abbandoneranno il gioco alla ricerca di altre attività professionali più remunerative.

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