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Enrico Camosci: vittorie di un atipico campione a metà tra preparazione e talento

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Enrico Camosci, un bolognese giramondo

Nel mio lungo girovagare all’estero, ho dedicato una piccola tappa della mia vita a quello scoglio situato a sud della Sicilia riconosciuto universalmente come “nazione di Malta”.

Rispetto alla tempistica utilizzata dai giocatori, sono arrivato tardi sull’isola, attratto dalle caratteristiche climatiche simili alla mia terra, ma allo stesso tempo lontane per quanto riguarda tutta una serie di peculiarità per nulla analoghe tra gli abitanti delle due isole, Malta, appunto, e la Sardegna. 

Una buona percentuale di viandanti che hanno lasciato il luogo d’origine facente capo allo stivale italico che ha scelto Malta come destinazione, è certamente quella fa capo al nostro giochino, il poker. 

È nella natura delle cose che i giocatori trasferitisi a Sliema, Gzira, St. Julian e in tutti quei posti che diventano familiari solo dopo qualche giorno dall’approdo a Malta, prima o poi si incontrino per una serata a Paceville, una puntatina al Casino Portomaso, oppure una cena da Santini.

Ed è proprio da Santini che incontrai, dopo qualche sparuta chiacchierata al volo nei mesi precedenti, il nuovo Signore dei Bracciali WSOP, Enrico Camosci. 

Io cenavo in solitaria, lo ricordo perché uscii di casa totalmente devastato da un febbrone da cavallo e non ebbi alcuna voglia di incontrare gente quella sera. Enrico entrò a ritirare la cena take away per sé e per gli amici che lo aspettavano a casa, probabilmente pronti alla solita notte di grinding. 

Fuori da schemi e gabbie

Gli dissero che c’era un bel po’ da aspettare e lo invitai ad attendere il suo turno al mio tavolo. 

Non ci avevo mai parlato per un numero di minuti più alto di quelli che ti permettono di scambiare mezzo “ciao, come stai”, e ricordo che mi fece quell’impressione che ti fanno i ragazzi che hanno qualcosa di diverso dagli altri, di quelli che nel poker, soprattutto tra quelli “che riescono nel poker”, ne puoi trovare un numero congruo se ti interessa approfondire la materia per evitare di appiattire la tua esistenza di chiacchierate fini a sé stesse.

Mai banale, fuori dagli schemi, si accomodò e mi mangiò tutto il pane mentre io aspettavo il primo, preso probabilmente da una fame particolare. La cosa mi piacque molto, sono quei gesti che “accorciano le distanze”. E me lo fece risultare ancora più simpatico. 

Camosci
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La carriera di Enrico Camosci

È difficile fare una stima di quello che ha vinto Enrico Camosci nella sua carriera da pokerista online, non si contano più i successi sulle piattaforme .com, tra cui un evento WCOOP su PokerStars da $530 e $185.000 di prima moneta nel 2018.

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In Italia, sul .it, ha vinto un numero di tornei spaventoso. Solo di Night On Stars, Enrico ne ha messi in cascina una cifra vicina alle 20 unità, visto che erano 13 i suoi successi solo un paio di anni fa. 

Il suo grafico attuale ci parla di un guadagno totale, in circa 8 anni di gioco, di quasi €300.000 solo sul .it e non ci sono flessioni sul trend delle sue vittorie. 

Il live

Se vogliamo parlare di live, il discorso non cambia di tanto, non occorre nemmeno andare troppo indietro nel tempo per trovare successi luculliani del fenomeno bolognese. 

Era il gennaio del 2019 quando Enrico mise dietro le sue spalle un field complessivo di 98 giocatori (72+26) al “$10.300 NLH Single Re-entry“ giocatosi alle Bahamas, mettendo in tasca una somma di $252.340 emergendo su gente come Seidel, Vieira, Liv Boeree e Riess.

Il braccialetto

La notte appena trascorsa è solo il coronamento di una carriera incredibile, solo la punta di un iceberg che nasconde una serie infinita di risultati, paradigma di una preparazione che tutti i suoi colleghi gli riconoscono e che nessuno ha mai messo in dubbio.

Qualche tempo fa Enrico ci confidò che il suo obiettivo fosse quello di riprendere ad ottenere risultati importanti nelle arene live di tutto il mondo, ma la situazione che si è venuta a creare nel 2020 non gli ha permesso di centrare tale traguardo. 

Non tutti i mali vengono per nuocere, il braccialetto val bene la rinuncia a viaggiare. 

Per adesso…

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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