Full Tilt Poker, dopo aver già inibito la capacità di siti come PokerTableRatings di tracciare i dati delle mani giocate ai tavoli di cash game sulla propria poker room, compie un'analoga mossa nei confronti di SharkScope, impedendo al popolare sito di tracciare i risultati dei tornei e dei sit&go.
E' lo stesso SharkScope a renderlo noto attraverso un comunicato, che afferma come Full Tilt Poker abbia cambiato la propria "policy" relativamente al trattamento di dati come le partite giocate, il R.O.I. avuto e via seguendo: "Siamo ancora ottimisti circa la possibilità di tornare ad offrire una copertura completa - fanno sapere da SharkScope - ma prima che questo accada certamente servirà del tempo".
Non è chiaro se SharkScope stia cercando una mediazione, sebbene qualcuno addirittura suggerisca che il loro intento sia di "aggirare" il divieto, dal momento che altri siti concorrenti (come OfficialPokerRankings.com) non avrebbero subito alcun provvedimento restrittivo "nonostante questo sito presenti dati molto simili ai nostri".
Il ragionamento che portano avanti dal sito di tracking è il seguente: "Tra i players di high stakes o fra chi sviluppa molto volume di gioco è pratica comune scambiarsi hand histories, in modo da creare database massivi. Non c'è nulla che Full Tilt Poker o altre piattaforme possano fare per impedirlo, e così facendo si viene a creare una disparità a vantaggio di alcuni giocatori".
Il divieto riguarderebbe solo le partite a bassi buy-in, e secondo i dati in possesso di SharkScope oltre il 20% dei giocatori di MTT su Full Tilt Poker usano regolarmente i loro servizi, numero che dimostrerebbe come questa possibilità sia tutt'altro che un segreto. Tuttavia, bisogna sottolineare come questa sia soltanto una voce delle due parti in causa.
Full Tilt Poker non ha infatti rilasciato comunicati ufficiali al riguardo, e quindi almeno per ora non è dato sapere quali siano le motivazioni di questo giro di vite, né se si tratti o meno di una posizione rivedibile. Possiamo provare a supporre, volendo azzardare un'ipotesi, che si tratti di una decisione volta a tutelare i giocatori occasionali ed inesperti, ignari in buona percentuale dell'esistenza di questi servizi. Questi players spesso sono anche coloro che conoscono il gioco meno a fondo e quindi i cui risultati ai tavoli sono non di rado tutt'altro che buoni, risultati che hanno buona probabilità di peggiorare se a sfidarli sono molto spesso giocatori sensibilmente più abili di loro.
La questione è certamente controversa ed aperta a più interpretazioni. Quel che è certo è che allo stato attuale SharkScope vede di molto ridimensionato il proprio potenziale ai tavoli di Full Tilt Poker, il che in qualche modo lascia immaginare come, comunque vada, le cose avranno nuovi sviluppi in futuro.