A seguito della sospensione della licenza, la maggioranza dei pro sponsorizzati da Full Tilt Poker ha deciso di partecipare agli eventi live senza “patch”. Piccoli segnali, molto indicativi sui rapporti tra la room ed i propri players.
Solo nel marketing, Full Tilt Poker investiva 15 milioni di dollari al mese per essere competitiva al pari di PokerStars. E’ logico che molti contratti di sponsorizzazione, in caso di ripristino in rete, dovranno essere rivisti o tagliati. Oltre ai 14 membri del Team ufficiale (che sono anche soci) a libro paga vi erano la bellezza di 159 red pro.
Per capire quali fossero i compensi medi, almeno all’estero, è stato pubblicata a fine luglio, la “busta paga” di David Benyamine che percepiva tra stipendio e bonus vari 492.000$ su base annua, dal 2008 al 2010. Nel 2011 la parte fissa del suo contratto è stata rivalutata del 178%. Dati mai smentiti dal diretto interessato.
Il player parigino si è presentato negli ultimi tornei senza il marchio dello sponsor. Vediamo quale è stata la scelta dei suoi colleghi, durante gli eventi delle WSOP più importanti come il 50.000$ “Players Championship” ed il Main Event.
C’è da premettere che si tratta di scelte non influenzate da strategie legali precise: dopo il black-friday, i giocatori sponsorizzati dalla red room continuavano ad avere il noto brand stampato sulla maglietta o il cappellino.
Solo con il distacco online, la maggioranza ha deciso di non indossare più nulla. E’ facile quindi desumere che vi siano valutazioni di opportunità commerciale alla base di tutto, seppur per i soci di Full Tilt Poker sia consigliabile (sotto tutti i punti di vista) un basso profilo nella promozione del brand negli USA.
Partiamo proprio dai big del Team di FTP che possiedono anche quote societarie: Tom Dwan, Patrik Antonius, Gus Hansen, Jennifer Harman, John Juanda, Erik Seidel, Mike Matusow ed Erick Lindgren si sono presentati in blocco con la maglietta spoglia.
Phil Ivey, Chris Ferguson ed Howard Lederer hanno preferito aggirare il problema e non partecipare ad alcun evento. Chi invece si è seduto al tavolo con la maglietta tappezzata dai loghi dei vari partner è stato Mike Mizrachi che ha sfoggiato anche il capellino dell’Aria Casino di Las Vegas. ‘The Grinder’ non perde tempo ed ogni giorno firma un nuovo contratto di sponsorizzazione, in controtendenza rispetto al mercato.
Anche il red pro Josh Arieh si è schierato con il marchio della nota sala da gioco di SinCity.
Senza patch una lunga lista di red pro: Scott Clements, John D’Agostino, Brian Hastings, Matt Hawrilenko, Alexandre Luneau, Greg Mueller, David Oppenheim, John Racener, Nick Schulman, Huck Seed, David Singer, Justin Smith, Jon "PearlJammed" Turner, Jose-Luis Velador, Robert Williamson III e Steve Zolotow.
David Chiu e Shawn Buchanan si sono presentati con lo storico vessillo, rivelando ancora di essere fedeli alla causa, nonostante tutto.
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