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Full Tilt Poker, nel 2010 lo sbarco in Italia

Claudio 'swissy' RinaldiLa notizia era nell'aria, ma adesso si ha anche l'ufficialità per bocca di Axel Baccari, country manager di Full Tilt Poker per quel che concerne il nostro Paese. Nonostante non sia ancora stata comunicata una data ufficiale, sembra davvero solo questione di tempo. Secondo il Country Manager la piattaforma italiana della popolare poker room partirà nell'anno che sta per arrivare, anche se ancora non ci sono date ufficiali.

Come molti avevano intuito, a ritardare l'ingresso di Full Tilt Poker all'interno del panorama italiano è stata senz'altro la tardiva introduzione del cash game, che difatti dovrebbe trovare applicazione proprio nei prossimi mesi. Qualora non fosse stata possibile questa modalità infatti, è probabile che la piattaforma numero due al mondo avrebbe guardato con molta più freddezza al nostro mercato.

Tra l'altro, nonostante debba ancora varcare il suolo del Belpaese, Full Tilt Poker può già vantare una selezionata pattuglia di italiani che la rappresentano nei tornei di tutto il mondo, fra cui ricordiamo Claudio Rinaldi (svizzero ma italiano d'adozione,ndr), Alessio Isaia e Daniele Mazzia, oltre a Mario Adinolfi, membro del team Friends Of Full Tilt. Prevedibilmente, con l'entrata nel mercato italiano, anche gli azzurri nella scuderia aumenteranno decisamente.

Un lancio che tuttavia non è che un primo passo, dal momento che tanto PokerStars quanto Full Tilt – ma non solo – sono intenzionate ad usare tutta la diplomazia possibile pur di ottenere in futuro quello che possiamo considerare il loro vero obiettivo, vale a dire la possibilità per i giocatori italiani di confrontarsi anche con players stranieri.

Come ben sappiamo questo attualmente non è possibile per ragioni fiscali, ma la sensazione è che gli operatori del settore adopereranno tutto il loro peso perché nel futuro si vada in quella direzione, garantendo quindi un'offerta più vicina a quelli che sono i desideri di molti giocatori, attualmente non del tutto soddisfatti proprio a causa di questa ghettizzazione.

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Baccari non fa mistero di tutto questo, e si dice sicuro che Full Tilt Poker non sarà sola in questa battaglia, dal momento che gli interessi in questo caso anche fra concorrenti coincidono. D'altra parte, lo stesso Stato Italiano avrebbe solo da guadagnarci al riguardo, in quanto recupererebbe tutta quella liquidità che ad oggi si disperde altrove.

L'esperienza ed il buonsenso ci insegnano che in casi come questi, dove gli interessi procedono a braccetto nella stessa direzione, perché si arrivi ad una soluzione condivisa i tempi sono relativamente brevi e la conclusione già scritta. Auguriamoci soltanto che questa non sia l'eccezione che confermi la regola.

 

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