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Full Tilt Poker ha rilasciato un comunicato ufficiale su 2+2, in cui fa il punto sulla situazione dei pagamenti pendenti nei riguardi dei giocatori di poker statunitensi, senza sbilanciarsi su alcuna data ma precisando che l'azienda non è in bancarotta.
Questa comunicazione ha preceduto di neppure 48 ore la sorprendente dichiarazione di Phil Ivey, che ha dichiarato di non voler prendere parte alle WSOP 2011 visto che al momento per i giocatori USA non c'è possibilità di fare cash out del proprio denaro.
Nel comunicato fra le altre cose si legge: “Siamo stati troppo ottimisti nello stimare quanto tempo sarebbe occorso per superare i problemi derivati dal Black Friday. Non siamo ancora in grado di stabilire una data per il rimborso dei giocatori, ma la nostra più grande priorità era e resta quella che i players statunitensi siano risarciti il prima possibile”.
L'azienda si è anche scusata per la carenza di informazioni rilasciate "che ha portato molta speculazione e voci infondate spesso contraddittorie", puntualizzando però come Full Tilt Poker abbia sempre pagato i propri clienti “anche di fronte a problemi legali precedenti o fattori al di fuori del nofare in modo che tutti i giocatori americani siano risarciti in toto il prima possibile”.
Forse proprio quella mancanza di informazioni cui il comunicato accenna è stata una delle ragioni che hanno spinto Phil Ivey a prendere una posizione forte come quella espressa nella notte, ben sapendo di essere uno degli uomini più carismatici e rispettati della compagnia.
Sui forum di poker d'oltreoceano il comunicato di FTP era stato accolto con una certa freddezza, al contrario dell'entusiasmo pressoché unanime che ha saputo suscitare il gesto di Ivey, certamente meno diplomatico e assai più clamoroso: vedremo se tutto questo saprà velocizzare le operazioni di rimborso, cosa che all'ombra della bandiera a stelle e strisce davvero tutti si augurano.
Piero “Pierelfo” Pelosi
