Vai al contenuto

Da Gavin Smith a Lili Novikova, da “Racks” alla super tifosa di Ivey: un tributo a chi è andato via nel 2019

Tra record frantumati, nuove regole e un movimento che sembra non volersi arrendere agli ostacoli che ogni giorno incontra lungo la sua strada, il poker ha vissuto un 2019 straordinario. Ma è anche stato l’anno durante il quale abbiamo dovuto dire addio ad alcune leggende del nostro gioco, come ad esempio Gavin Smith.

Gavin Smith 

È certamente il personaggio più conosciuto tra quelli che ci hanno nel 2019, esattamente lo scorso gennaio. 

Istrionico, simpatico a molti, indigesto per altri, con questa gomma da masticare un po’ tamarra che andava su e giù durante i tavoli a cui partecipava, a soli 50 anni, Gavin Smith ha dovuto lasciare questa terra dopo essere stato protagonista assoluto del poker live degli ultimi due decenni. 

Il suo nome è balzato agli onori della cronaca quando mise in tasca più di 1,1 milioni di dollari al Mirage Poker Championship della quarta stagione del WPT, seguito dal titolo di giocatore dell’anno delle WPT Series nel 2005.

Il suo cruccio è sempre stato quello di aver portato a casa un solo braccialetto WSOP, quello colto nel 2010 al $2,500 Limit/No Limit Hold’Em. 

Chi lo conosceva bene ne ha sempre parlato in maniera molto positiva, un cuore grandissimo, magari un po’ ruvido nei comportamenti e nelle parole, ma una persona genuina. 

Todd Brunson, ad esempio, i giorni dopo la morte di Smith lo ha ricordato come uno dei suoi migliori amici e aveva invitato chi non lo conosceva a non dare giudizi affrettati.

Mark “P0ker H0” Kroon gli dedicò persino un hamburger nella sua locanda, il Players Bar a Madison, nel Wisconsin, ricordandolo come uno dei ragazzi più divertenti mai incontrati. 

I 4 di marzo

Il mese di marzo dell’anno appena passato non è stato esattamente il più simpatico della storia del poker. 

Pat Humphreys, Mike “Wisco” Murray, Mickey Craft e John Caputo ci hanno lasciato proprio in questo mese.

Di questo quartetto passato a miglior vita ci piace soprattutto ricordare Patsy Humphreys, che tornerà nella memoria di molti di noi quando penseremo alle WSOP di Phil Ivey, alle quali Pat e suo marito Mel non mancavano mai. 

Pat Humphreys

Pat Humphreys

Discreti ma calorosi, gentili ma sempre presenti, i coniugi si spostavano di tavolo in tavolo a seconda di dove veniva spedito il loro beniamino e mai si perdevano d’animo, nemmeno quando le cose andavano male.

Scopri tutti i bonus di benvenuto

Segui tutte le notizie sul mondo del poker 24 ore su 24 sulla pagina Facebook AssoNews. Metti like alla nostra pagina!

Patsy era anche una giocatrice di poker amatoriale e conobbe Ivey quando il “colored” era poco più che 17enne. 

Adesso sarà difficile che Mel continui la tradizione coniugale, non solo perché potrà recarsi a Las Vegas senza la sua amata Pat, ma anche e soprattutto perché Ivey ha qualche problemino qua e là sulle sue eventuali vincite nel Nevada… 

Kevin “Racks” Roster

Drammatica invece la morte che ha scelto Kevin Roster a luglio, a cui, nei primi mesi del 2017 fu diagnosticato un sarcoma, una rara forma di cancro. 

Roster, courtesy PokerNews

Roster, devastato da tre operazioni e ben 8 cicli di chemioterapia, aveva un solo ultimo desiderio, quello di partecipare alle WSOP di quest’anno dove ha colto 4 bandierine di cui un 38esimo posto al Monster Stack da $1.500 di iscrizione. 

Subito dopo le WSOP, il 26 luglio, Roster si è trasferito in California, uno degli Stati americani in cui la legislazione permette “il diritto alla morte” e se n’è andato, come amava dire lui, “alle sue condizioni”.

Il suo caso venne allo scoperto, quando il giocatore americano fece presente alla comunità pokeristica il suo intento di giocare i suoi ultimi tornei a Las Vegas, sensibilizzando il mondo del poker sulla prevenzione e i continui esami a cui sottoporsi per tenere la salute sotto controllo.

Gli altri

Tra gli altri amici del poker che sono passati a miglior vita durante il 2019, citiamo anche John Gale a novembre, la giocatrice russa Liliya Novikova, la cui tragica morte nel suo bagno ha destato scalpore anche fuori dal mondo del poker e Johnny “Oklahoma” Hale, di cui ci siamo occupati recentemente. 

Tratto da PokerNews.  

 

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI