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Il ‘caso’ poker live finisce in Parlamento

giulio-tremontiIl Tar della Puglia ha sollevato un caso che sta diventando di portata nazionale a tal punto da finire in Parlamento.  L’ordinanza del Tribunale Amministrativo Regionale riconosce un vuoto legislativo nel settore del poker live ed è il secondo precedente  che va in tale direzione, dopo la decisione risalente a luglio 2010 a favore del circolo salentino Poker Royale.  I giudici di Lecce  consentono, in attesa di una nuova normativa, la pratica – di fatto - dei tornei dal vivo nei circoli pugliesi che, almeno sotto il profilo amministrativo, possono ritenersi in regola.

E’ significativo che gli effetti delle pronunce favorevoli della giurisprudenza hanno sollecitato la Lega Nord a presentare un’interpellanza parlamentare, nella quale si sollecita il Governo e il Ministero dell'Economia e delle Finanze, a pubblicare il regolamento previsto dalla ‘Legge Comunitaria’.

La richiesta è stata presentata alla Camera dai deputati del ‘Carroccio’  Bragantini, Fugatti, Forcolin e Comaroli: "La legge 7 luglio 2009, n. 88 (nota come Legge Comunitaria 2008),  all'interno delle disposizioni riguardanti l'esercizio e la raccolta dei giochi a distanza, stabilisce, al comma 27 dell'articolo 24, che con regolamento del Ministro dell'Economia e delle Finanze, da adottarsi di concerto con il Ministro dell'Interno, vengono disciplinati i tornei non a distanza di poker sportivo”.

“Tale regolamento – scrivono i deputati leghisti - non è stato ad oggi adottato e il 13 gennaio 2011, il Tar della Puglia ha bloccato l'ordinanza di sospensione dell'attività emessa dalla questura di Lecce nei confronti di un club locale, affermando che è proprio l'assenza di tale regolamento che consente l'organizzazione dei tornei di poker sportivo, a condizione che siano rispettate le direttive espresse dal Consiglio di Stato con il parere n. 3237 del 2008”.

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L’interpellanza rende noti, ancora una volta, i parametri stabiliti dal supremo organo di giustizia amministrativa: “Il Consiglio di Stato, nel citato parere, richiama l'articolo 721 del codice penale che stabilisce che è gioco d'azzardo quello nel quale ricorre il fine di lucro, e la vincita o la perdita è interamente, o quasi interamente aleatoria e afferma che il gioco del poker sportivo non è considerato gioco d'azzardo, a condizione che la quota di iscrizione non superi i 30 euro, che non vengano distribuiti premi in denaro, che il giocatore non possa rientrare dopo aver esaurito la dotazione iniziale di fiches e che l'organizzatore del torneo non svolga nella medesima serata e nella stessa località più di un torneo”.

I quattro deputati ripercorrono la vicenda giudiziaria: “Il Tar della Puglia ha disposto con la medesima pronuncia che la Questura effettui il riesame del proprio provvedimento ed ha fissato l'udienza di merito per il mese di aprile 2011; conseguenza della decisione del tribunale pugliese sarà la liceità dei tornei di poker nei circoli e nei club, ad avviso dell'interrogante vanificando, in parte, l'azione del Governo e delle forze sociali tesa, da un lato, a diffondere la cultura del «gioco responsabile», al fine di portare a conoscenza di tutti gli effetti devastanti della dipendenza da gioco e, dall'altro, a perseguire tutte le forme di gioco illegale”.

Gli interpellanti hanno infine chiesto tempi e modi all’Esecutivo sull’emanazione del regolamento per “i tornei non a distanza di poker sportivo, al fine di evitare la diffusione capillare di questo gioco nei club e nei circoli privati”. Con l' interpellanza la Lega passa ufficialmente  la ‘patata’ bollente al Ministro Giulio Tremonti, proprio nel giorno del patto di stabilità di Governo tra i due partiti di maggioranza (PDL e 'Carroccio'). Sarà la volta buona o l'ennesimo appello caduto nel vuoto?

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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