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Jackson Genovesi: "il torneista? E' felice solo quando arriva primo"

Jackson Genovesi, qui al recente IPT SanremoUn personaggio sempre gentile e insieme fuori dalle righe, Jackson Genovesi. Soprattutto, un ragazzo che non smette mai di mettersi in discussione. Nonostante sia stato il torneista online più vincente in italia nel 2010, il pro di Glaming rivela di avere parzialmente "rinnegato" il mondo dei tornei per dedicarsi al cash game online 6-max.

Nell'intervista che abbiamo fatto a Jackson durante la prima tappa del Glaming Tour a Milano, Jackson rivela di essere ormai più un cash player che un MTTer: "La vita del torneista è insoddisfacente", confessa Genovesi. La ragione è semplice: la maggior parte delle volte non vincerai.

Attenzione, non si parla di andare a premio ma di vincere, che nella mente di un torneista è l'unica cosa che conta, secondo Jackson: "il torneista è felice soltanto quando arriva primo."

Secondi, terzi posti, tavoli finali, piazzamenti in serie non rendono un torneista felice, a fronte soprattutto dell'impegno continuativo che richiedono. Per intenderci, stiamo parlando di un giocatore che nel 2010 totalizzò un profit globale di oltre 200mila euro in tornei online!

A parte i domenicali e qualche sessione sporadica, il presente di Jackson Genovesi si chiama ormai cash game 6-max high stakes, praticato ovviamente ai tavoli di Glaming. In questa specialità Jackson si dichiara soddisfatto del livello raggiunto, al punto da avere in programma anche di partecipare ai vari high stakes televisivi nei prossimi mesi.

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La dimensione live è qualcosa che Jackson sta scoprendo sempre di più, per la facilità nel reperire informazioni che, seppur meno precise di quelle fornite online da un HUD, assumono grande valore proprio perchè accompagnate dall'osservazione "multisensoriale".

Infatti c'è molto live, tra i propositi futuri di Jackson, anche tornei: vincere un grande evento dal vivo è tra i suoi obiettivi principali.

Ma lasciamo spazio all'intervista, in cui Jackson svela altri interessanti particolari sulla sua esperienza di gioco.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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