Circa tre mesi fa avevamo dato la notizia del raggiunto accordo di sponsorizzazione per Jamie Gold con la poker room ACED, del network Merge Gaming. Erano emersi anche particolari riguardanti una serie di impegni comuni in attività caritatevoli, e questa era sembrata la chiave giusta per coinvolgere il popolare personaggio, produttore televisivo e professional poker player, primo in classifica nella "All Time Money List", grazie alla storica vittoria nel Main Event WSOP del 2006.
Jamie è infatti notoriamente molto sensibile alle attività di solidarietà sociale, ma probabilmente in questo caso ha riposto con eccessiva fretta la sua fiducia. La manager dell'ex campione WSOP ha perso i contatti con i vertici di ACED, che si sarebbero letteralmente dileguati. Nessun segnale, nessun tavolo per stabilire impegni futuri, nulla di nulla. Alla fine, sembra che le due parti siano uscite dall'accordo, dopo dichiarazioni al vetriolo da parte di Lisa Wheeler- la manager e portavoce di Gold - e le conseguenti minacce di denuncia per diffamazione da parte di ACED.
Ne sapremo di più nei prossimi giorni, ma quel che appare del tutto certo è che l'avventura di Jamie Gold con Aced Poker è già al capolinea.
Nel frattempo, un'altra stella del poker made in USA sta passando un momento difficile. Parliamo di Clonie Gowen, la bella player texana. La sua causa multimilionaria contro Full Tilt è stata definitivamente respinta .
Come vi avevamo raccontato qui, la bella Clonie sosteneva di essere stata "sedotta e abbandonata" dalla room, che le aveva - a suo dire - prospettato un futuro da celebrity player e promesso - tramite Howard Lederer - l'1% della proprietà della room. Poi, sempre secondo la versione della Gowen, la giocatrice sarebbe stata vittima di un progressivo ostracismo da parte di tutto il team ( chiamato a tutti gli effetti in causa da Clonie), fino a giungere al suo allontanamento dalla scuderia Full Tilt. La corte del distretto di Las Vegas ha ritenuto prive di fondamento le accuse rivolte ad alcuni membri del team, tra i quali Chris Ferguson, Andy Bloch e Jennifer Harman. Respinti anche gli addebiti nei confronti di Ray Bitar e Howard Lederer.
Così Clonie, che aveva richiesto tramite i suoi legali un risarcimento pari a 40 milioni di dollari, rimarrà a bocca asciutta.