Artista e insieme stakanovista del poker, Jason Mercier sa però quando è il momento di prendere fiato, soprattutto in vista del mese e mezzo più intenso dell'anno, per un professional poker player: le WSOP. In un bell'articolo su di lui uscito su ESPN, il PokerStars Team Pro parla delle vittorie passate e del suo rapporto con il successo, così come della necessità - anche per un campione come lui - di trascorrere dei periodi senza poker.
"Dopo Madrid (in cui ha vinto l'EPT Champion Of Champions, ndr) ho deciso di prendermela un pò comoda, così sono tornato in Florida per qualche settimana. Penso che tu debba essere in grado di ritagliarti lo spazio per una pausa, anche se a volte non ne sentiresti il bisogno. Così, quando non sono "costretto" a giocare, allora è bello prendersi qualche giorno e persino una settimana di fila di stop totale", afferma il campione di Fort Lauderdale. "Nelle prossime 5/6 settimane giocherò praticamente ogni giorno: nello scorso giugno ebbi solo un singolo giorno senza giocare a poker. Quindi un break adesso era quello che serviva!".
Ma fare pausa per Jason non vuol dire solo non giocare live, ed è il suo amico e poker pro Allen Bari a ricordarlo: "E' incredibile, a parte il fatto di avere vinto almeno un milione l'anno negli ultimi tre anni, e ad aver distrutto gli avversari anche al cash game, è incredibile il numero di ore che uno come lui continua a giocare online". Allen vuole essere ancora più diretto "Parliamoci chiaro: lui ha un sacco di soldi, eppure passa ore ed ore a grindare 12 tavoli 2$/4$ mettendo insieme un numero di mani tale da superarmi! Al suo livello, non so se c'è qualcuno che ha una tale "devozione": lui vive e respira poker, e il duro lavoro è ciò che lo rende così forte."
Mercier, che afferma di non giocare più ormai da molto tempo cash game No Limit Hold'em ("l'ho giocato talmente tanto che lo trovo noioso"), si professa sorprendentemente un live player, anche se nato e cresciuto a pane e poker online. "Preferisco di sicuro il live", dice Jason "si colgono così tante info in più rispetto all'online!. Diciamo che mi ci sento più a mio agio: lo trovo più divertente. E poi credo di giocare molto meglio dal vivo." Il campione USA scende nel dettaglio: "Voglio dire, conosco le ragioni dei sostenitori del live come quelle dell'online. Penso che il più delle volte i live pro sopravvalutino le differenze, ma c'è sicuramente un elemento di lettura e di definizione dello stato di un avversario che è imparagonabile. Ci sono tells che ti dicono su quale parte del suo range l'avversario si trova. E non intendo "quale è il suo range", ma proprio su quale parte del loro range puoi metterli, in base al timing e ad altri particolari."
Infine, a proposito della sua carriera, così giovane ma altrettanto impressionante per costanza di risultati, Jason Mercier mostra tutta la sua umiltà: "Direi che la fortuna ha fatto la sua parte in questo. C'è un pò di casuale... nel senso, nel poker la fortuna conta e questo è noto. Mi piacerebbe pensare di essere migliore di molti degli avversari che affronto, ma la varianza influisce pesantemente sui risultati. Certo, sto giocando bene, ma sono stato fortunato in molte situazioni. Vincere i tornei ti dà un sacco di visibilità, ma secondo me se uno arriva cinque volte secondo alle WSOP fa qualcosa di più notevole rispetto a uno che vince due volte."
Questo è il Jason Mercier-pensiero, signore e signori. Dinanzi a cotali risultati e a cotanta umiltà c'è solo da inchinarsi.