Per ironia del destino, ne parlavamo giusto pochi giorni fa come di uno dei primi ad essersi potuto fregiare del titolo di fenomeno dell'online fosse proprio lui, il norvegese Johnny Lodden.
Un vero talento che solo fino a pochi anni fa pareva inesauribile e che invece adesso, dopo una buona affermazione online, rilascia affermazioni destinate a lasciare di sasso tutti i suoi estimatori e non solo.
Giunto quinto al Sunday Million della settimana scorsa per la bella cifra di 72.000$, il pro di PokerStars si è confidato con un portale di poker del proprio paese, dichiarando che quei soldi arrivavano giusto a proposito, visto che prima di quell'affermazione era ormai praticamente broke.
Queste infatti le sue dichiarazioni al riguardo: “E' davvero frustrante per me non aver vinto questo torneo, visto che quando si va così avanti in un evento di questa importanza non si desidera altro che vincerlo. In ogni caso, sto peggio ora di quanto non stessi due anni fa, quando sono andato rotto. Sto runnando veramente da schifo”.
Una frustrazione espressa senza mezzi termini, quella di Lodden, che ha parlato di come le sue perdite nascano anche da un'altra passione che spesso coinvolge i giocatori, ovvero le scommesse sportive.
Tuttavia, il norvegese ha commesso anche altri errori, frequentando livelli fino al $200/$400 dove i risultati oscillano paurosamente e da cui non si può sperare di uscire vivi se oltre al talento non si hanno le spalle coperte da un solido bankroll e dalla disciplina necessaria a mantenerlo. Bankroll che per sua stessa ammissione Johnny non aveva, almeno non per quei tavoli.
Pare certo difficile immaginare un pro di una room come PokerStars finire rotto come l'ultimo dei principianti incapaci di gestire le proprie risorse ed il proprio autocontrollo, eppure dev'esserci del vero se una cifra come 72.000 dollari arriva per uno come lui a fare la differenza. Uno come lui che frequenta tavoli dove perdere decine di migliaia di dollari è la regola, anche per i migliori.
In realtà Lodden racconta addirittura di essere caduto vittima di un “cheater”, un imbroglione, o meglio qualcuno che arriva a vincere usando dei trucchi. Il norvegese ha infatti raccontato di aver perso in passato milioni di dollari giocando contro un misterioso player in possesso di un programma in grado di mostrargli le sue carte. Soldi mai recuperati. Possibile che a un giocatore tanto esperto sia davvero successo qualcosa di simile? Vero o meno che sia, per Johnny Lodden ancora una volta pare spalancarsi ad un solo passo la botola del baratro.
Chissà che tuttavia un'esperienza simile – di certo frustrante, triste ed umiliante per un giocatore tanto affermato – non gli insegni quel valore del denaro che forse aveva un po' perso, lui come altri giocatori high stakes che inevitabilmente arrivano ad avere un rapporto col denaro particolare, distaccato dunque a volte pericoloso.
Perché se è vero che ognuno del proprio denaro è libero di fare ciò che meglio crede, certe cifre non possono non far pensare, perfino un giocatore di poker ricco ed affermato quale Johnny Lodden era, forse è, e magari in futuro tornerà ad essere.