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Jungleman12: “Cacciato dal Bellagio e sotto nel durrrr challenge”

Tom-DwanJungleman12 ha relazionato i suoi fan sulla sfida con Tom Dwan dalle pagine del  suo blog. Non ha ancora svelato i particolari del  “durrrr Challenge” ma ha rivelato esplicitamente di essere in svantaggio rispetto al fuoriclasse di Full Tilt.

Il morale però del misterioso player degli High Stakes è alto: “la vita è bella: ho trascorso un paio di mesi a Las Vegas e me la sono spassata alla grande: sempre a mangiar fuori, tra discoteche e clubs. Peccato per un paio di errori ed incidenti: sono stato cacciato dal Bellagio per aver fatto la pipì fuori dal balcone. Il mio è stato un atteggiamento stupido dettato dall’alcol. Però mi sono divertito tantissimo in quel periodo a SinCity”.

Il coach di CardRunners si perde tra riflessioni filosofiche e analisi psicologiche: “Noi esseri umani abbiamo la facoltà di scegliere la nostra strada e di ottenere le nostre risposte. A mio avviso uno degli errori più gravi che commettono molte persone è quello di focalizzarsi sulle cose negative. Lamentarsi e auto commiserarsi è un atteggiamento che porta ad un’aspettativa di vita molto bassa. Per avere un AV+ bisogna pensare alle cose positive del nostro scenario e della nostra esistenza. Pensare ad un futuro migliore, e cogliere gli aspetti positivi dalle nostre vicende negative, può fare in modo che i nostri sogni possano divenire realtà”.

Le sue teorie filosofiche applicate al poker hanno riscontrato il successo sperato:  “Mi sono posto una domanda – afferma il Jungleman12 psicologo  - semplice: perché sono riuscito a sfondare nel poker?  C’è tutta una serie di motivi concatenati ed un pizzico di fortuna. Il fatto di aver pensato sempre positivo e di aver avuto  la giusta mentalità , è risultato fondamentale per la mia carriera".

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"Ci sono stati - racconta - momenti molto difficili, nei quali non riuscivo a vincere; io non ho mai mollato, anche se devo ammettere che diventa inevitabile, quando non arrivano i risultati, iniziare a dubitare. Però insistevo. Alcune persone sostenevano che fossi troppo stupido per il poker. Un’altra, implicitamente, mi ha fatto capire che stavo buttando via denaro e sprecando il mio tempo”.

Come per magia alla fine sono arrivati i successi tanto attesi: “Ho studiato molto, letto libri però il segreto è stata la mentalità positiva: non ero interessato ai risultati a breve termine. Pensavo che se avessi applicato la logica al lavoro, alla fine avrei potuto vincere. E così è stato. Ci sono voluti nove lunghi mesi prima di vedere dei profitti. Si può dire ora che ho sbagliato? Il mio realistico atteggiamento positivo non ha pagato subito, ma dopo pochi anni ho toccato il cielo con un dito”.

Ed alla fine chiosa: “Nel durrrr challenge sto andando sotto”. La sua mentalità positiva lo salverà anche dalle grinfie di Tom Dwan? Alla prossima!

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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