Il poker coaching, fenomeno sempre più diffuso tra i players italiani, è il tema centrale dell'interessante analisi del noto legale Asa Peronace, esperto in contenziosi tributari del Foro di Milano.
In molti casi, il coach inizia ad insegnare poker ad alcuni amici, poi la rete dei ‘discepoli’ si allarga e in diverse situazioni, i volumi iniziano a farsi interessanti, anche per il fisco… Se l'attività didattica viene gestita da una società, l'inquadramento è automatico. Se nasce tutto però in modo casuale? Come gestire la nuova posizione sotto il profilo fiscale? E' una domanda ricorrente che ci è stata sollecitata dai lettori di Assopoker.
In molti casi, l’attività viene esercitata in maniera sporadica: come bisogna comportarsi per non avere problemi con l'Agenzia delle Entrate? E' necessario aprire una partita Iva?
“Per quanto riguarda gli adempimenti fiscali – spiega l’Avvocato Peronace - occorre premettere che dal punto di vista delle imposte dirette, non vi è dubbio che i redditi prodotti debbano essere tutti dichiarati e tassati, in virtù di quanto previsto dalle disposizioni del Testo Unico delle imposte sui redditi, DPR 917/86. Vorrei ricordare che il presupposto delle imposte applicabili alle persone fisiche e alle società è rappresentato proprio dal possesso di redditi in denaro o in natura”.
Avvocato, però i nostri lettori chiedono in che categoria l'attività deve essere inquadrata. Se ad esempio è occasionale?
“La categoria di appartenenza del reddito prodotto dipenderà dal modo in cui il coaching verrà esplicato. In particolare, ci troveremo dinnanzi ad una forma di reddito diverso qualora l'attività sia effettuata in modo occasionale e del tutto sporadico, diversamente, ci troveremo dinanzi ad una forma di reddito di lavoro autonomo o d'impresa, qualora venga esercitata da un libero professionista o da un società”.
E' sempre necessario aprire una partita Iva?
“Vorrei rammentare, che l'obbligo della partita Iva ricorre ogni qualvolta, l'attività venga posta in essere con il carattere dell'abitualità e professionalità. Secondo le indicazioni dell'Agenzia delle Entrate, la sussistenza di tali requisiti devono essere valutati di volta in volta a seconda del caso concreto”.
Per il fisco quando si ha il carattere dell'abitualità?
“Ogni volta che il soggetto interessato eserciti l’attività con regolarità, sistematicità e ripetitività. In sostanza, se effettua una lezione una tantum, non sussiste alcun obbligo di apertura di partita Iva in quanto tale attività ha natura occasionale. Se invece esercita in maniera costante e nei confronti di uno o più soggetti, ricorrono tutti gli indici normativi imposti dal DPR 633/72 in materia di Iva”.
In conclusione, nel caso in cui l'attività venga esercitata in maniera occasionale, i proventi dovranno comunque essere dichiarati, ma non sarà necessaria l'apertura di una partita Iva. Se invece si ravvisa il carattere della continuità, in questo caso, cosa consiglia al coach? Secondo lei quale forma giuridica è più appropriata?
“ In primo luogo consiglio di provvedere ad aprire la partita Iva e istituire i registri contabili obbligatori per legge e poi verificare come organizzare la propria attività: se in forma individuale o imprenditoriale. Se vi è un forte investimento di capitali si può pensare di costituire una società. Diversamente se prevale l'elemento personale e individuale, rientriamo nel campo della prestazione d'opera, disciplinata dagli articoli 2222 e ss. del codice civile”.
In questo caso il poker coach come potrà essere inquadrato?
“Come una figura assimilata al libero professionista, pur non essendo iscritto ad alcun albo professionale. Diversamente, l'interessato potrebbe esercitare l'attività come ditta individuale o società, con la conseguente applicazione delle norme in materia di reddito d'impresa che consentono una serie di vantaggi fiscali, tenuto conto della possibilità di dedurre una serie di costi, non altrimenti deducibili. Ricordo che in entrambi i casi sarà assolutamente necessario l'apertura della posizione Iva”.
Vi sono altri parametri da tenere in considerazione per questo tipo di scelta?
“Si, il costo del professionista va valutato dal momento che si vuol compiere un passo del genere. Naturalmente, la forma societaria comporta costi di gestione più elevati di una ditta individuale, ma offre maggiori garanzie patrimoniali per via della separazione del patrimonio personale dei soci rispetto a quello della società ed è una forma di garanzia in caso di 'aggressione' da parte di terzi o di eventuali creditori”.
Potete contattare l’Avvocato Asa Peronace al seguente indirizzo email: avv.risponde@assopoker.com. Saranno selezionate e pubblicate le domande più interessanti. L’utente potrà rivolgere ogni quesito di natura fiscale, tema sempre più attuale nel mondo del poker.
In questo link trovi tutte le analisi dell'esperto legale sul tema della fiscalità nel mondo del poker italiano.