Poker online
Anche se all'apparenza può sembrare che il poker e gli sudi notarili non abbiano molto in comune, c'è qualcuno che invece è convinto del contrario. Si tratta del professore di legge di Harvard, Charles Nesson, che è pronto a scommettere che il poker sia un ottimo
strumento educativo per tali studi. Nesson ha annunciato la sua volontà di organizzare il "poker strategic thinking societies" alle università e alla scuole di secondo grado di tutto il mondo in modo da usare il poker come uno strumento di educazione per insegnare tutto, dalle discipline sociali basiche ai giochi di guerra nei college militari.
Nesson ha comunicato la costituzione del Global Poker Strategic Thinking Society (GPSTS) a Singapore durante una conferenza internazionale chiamata State of Play, svoltasi dal 19 al 22 Agosto ed organizzata dalla Harvard Law School, Yale Law School, New York Law School, Trinity University e la Nanyang Technological University di Singapore.
Eccovi un sunto del pensiero dell'onorevole professore Charles Nesson (nella foto):
"La storia del poker in America vede i suoi inizi nella metà del 1800, ma ha raggiunto il suo apice di popolarità solo recentemente grazie alle trasmissioni televisive dei tornei. E' un hobby per molti, un lavoro per alcuni e può essere, in un contesto adeguato, un eccellente strumento per insegnare ai bambini differenti discipline. Anche se è solo un gioco, il poker insegna tecniche di sopravvivenza e sviluppa gli istinti positivi. Un buon giocatore di poker impara a misurare la competizione rapidamente e a decidere dove stanno i rischi potenziali. Il poker è un gioco di gestione delle risorse. Ad esempio nei tornei ci viene data una quantità definita di chips e ogni giocatore deve decidere la situazione ottimale per utilizzare al meglio il proprio stack. Imparare a gestire uno stack è una abilità che dovrebbe essere insegnata sin da bambini.
Il poker inoltre insegna una struttura alternativa di rispetto basata su una combinazione fra intelligenza ed intuito. Fra i più giovani guadagnare il rispetto dei proprio compagni può manifestarsi in violenza. Il poker permette di controllare l'aggressività e insegna a mantenere una forma di compostezza in ogni situazione.
Il tratto distintivo di un grande giocatore di poker è la pazienza. Questo gioco ti insegna ad aspettare le occasioni. Invece di provare a domare la vivacità dei giovani, il poker può aiutarli a sfruttare la loro energia mentre gli insegna determinazione e resistenza. Intrinseco al poker vi è la necessità di vedere le situazioni da un altro punto di vista. Un giocatore conosce le proprie carte ma deve immaginare cosa ha il suo avversario basandosi sulle azioni di quest'ultimo. Insegna ai giovani una profonda comprensione della prospettiva altrui.
Non vi è alcun bisogno di negare che il gambling è un aspetto necessario del poker: mentre potrebbe portare insegnanti e genitori ad allontanare i ragazzi da questo gioco, è invece uno strumento utile anch'esso. La vita ha i propri azzardi e ogni giorno noi corriamo dei rischi. Il poker può insegnare a prendere decisioni migliori e a rischiare saggiamente con le proprie limitate risorse.
Se il poker è, come alcune persone credono, una mania, lo è dunque da centinaia di anni ormai. Più verosimilmente il poker continuerà a crescere in popolarità. I genitori e gli insegnanti dovrebbero usare questa opportunità per far apprendere ai giovani tecniche che possono aiutarli in ogni aspetto della loro vita. Il poker non è il nemico, è un alleato."
La Global Poker Strategic Thinking Society (GPSTS) dimostrerà i benefici dell'insegnamento del poker nelle scuole di Singapore. Il progetto verrà poi portato nelle scuole in Jamaica e a Boston nel Massachusetts. In ognuno di questi posti la Society condurrà delle lezioni di apprendimento del gioco del poker che impegneranno gli studenti e gli insegneranno una schiera di tecniche in maniera innovativa ed interessante. La Society mostrerà anche ai genitori e ai docenti come insegnare il poker agli studenti, in modo da coinvolgerli nel processo insieme ai loro ragazzi.
