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Mondo Poker: Mike McDonald scatenato nella Prop Bet sui tiri liberi, caso Postle archiviato anche in Nevada

Mike, il cecchino

Mondo Poker apre con la Prop Bet di Mike McDonald. Sappiamo bene che i giocatori di poker amano scommesse all'apparenza strane o comunque curiose. Non è da meno neanche "Timex", il quale la scorsa primavera ha accettato una sfida particolare. Non sappiamo chi sia colui che ha scommesso contro Mike e nemmeno l'importo della Prop Bet, ma c'è da credere che si tratti di cifre importanti, considerando il risalto mediatico dato dallo stesso McDonald alla scommessa.

In pratica il canadese deve realizzare su 100 tiri liberi almeno 90 canestri. In pratica il 90% dei tiri deve andare a segno e a quel punto Mike McDonald avrà vinto la sua prop bet. A tempo fino al 31 dicembre 2020 per completare il suo percorso. Se entro quella data non sarà riuscito a centrare il 90% dei canestri, risulterà sconfitto nella scommessa. Il suo score di partenza sfiorava il 53% di canestri messi a segno, vale a dire la stessa percentuale di un certo Shaquille O’Neal: l'ex stella NBA non aveva come pezzo forte i tiri liberi.

Nel corso dei mesi, l'allenamento di Mike è stato serrato e così la sua percentuale è decollata all'87% di realizzazione, avvicinandosi a Steph Curry che detiene il record NBA per la più alta percentuale di tiri liberi (90,6%). E' lo stesso McDonald che usa come paragone queste due leggende del Basket americano sul suo account twitter, per spiegare come si stia avvicinando a grandi passi verso l'obiettivo del 90%. Insomma, dovrebbe mancare poco alla sessione perfetta per aggiudicarsi la Prop Bet sui tiri liberi.

Postle salvo in Nevada

La rubrica Mondo Poker sposta la sua attenzione sul Caso Mike Postle. Solo pochi giorni fa vi abbiamo dato atto del probabile accordo fra il giocatore e i suoi querelanti, in merito alla possibile truffa attuata allo Stone Gambling Hall di Sacramento. Se un primo processo in California ha portato all'archiviazione del caso, un secondo procedimento era stato richiesto da parte di Marle Cordeiro in Nevada.

Mike Postle
Mike Postle

Le motivazioni della giocatrice e vlogger si basavano sulla trasmissione in streaming anche in Nevada delle suddette partite di cash game allo Stone Gambling e dunque la truffa sarebbe uscita dai confini dello stato californiano. La Cordeiro si è fatta rappresentare nel "Silver State" da  Mac VerStandig che è a capo della causa in California che raccoglie 88 querelanti.

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I motivi dell'archiviazione

Dopo 4 mesi di attesa è arrivata la risposta da parte di un tribunale del Nevada, presieduto dal giudice James C. Mahan. Per quest'ultimo non si può precedere, in quanto il presunto imbroglio è avvenuto in California e di conseguenza, il sistema giudiziario del Nevada non è il luogo in cui il caso deve essere giudicato.

"In altre parole, la querelante sostiene che sebbene il presunto imbroglio sia avvenuto in California, l'imputato dovrebbe essere soggetto alla giurisdizione del Nevada, perché una terza parte (Stones Gambling Hall) ha trasmesso la presunta truffa in Nevada, dove la stessa donna ha guardato le partite, ha scritto Mahan. Questo argomento non riesce a considerare che l'imputato era un partecipante dei giochi trasmessi, non l'emittente. E l'imputato non ha" espressamente mirato "la sua presunta  truffa allo stato del Nevada".

Il caso è archiviato anche in Nevada.

Nel mondo del giornalismo sportivo da quando avevo 16 anni, ho all'attivo quasi 800 radiocronache di eventi sportivi e quasi 10 mila articoli sportivi. Da 15 anni nel mondo del poker, del betting e del gaming. Cavallo di battaglia: "Amici Miei".
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