Ancora un riconoscimento per Doyle Brunson, ma che questa volta non ha nulla a che vedere con la sua strepitosa carriera da giocatore di poker.
"Texas Dolly" verrà infatti inserito nella "hall of fame" della sua vecchia università, la Hardin Simmons di Abilene nel Texas, dove nell’ormai lontano 1954 ottenne la sua laurea in Scienze.
Un grosso riconoscimento, dunque, per quello che è stato uno dei migliori talenti sportivi di tutta la storia del campus. Già perchè, Doyle non è soltanto uno dei poker player più famosi al mondo, ma in gioventù è anche stato un grandissimo atleta, ottenendo risultati eccellenti sia nel basket e sia nell’atletica leggera. Solo al secondo anno di corso, infatti, Brunson realizzò ben 151 punti per la squadra universitaria di pallacanestro e si piazzò terzo, al primo tentativo, nella corsa sul miglio in uno dei principali meeting di atletica del 1951. L’anno dopo fece ancora meglio, raggiungendo questa volta il secondo posto nella stessa gara e primeggiando invece nel basket dove, realizzando 412 punti, trascinò la sua squadra universitaria alla vittoria nel Conference Championship e poi fino ai playoff per la NCAA Division I.
Naturalmente, un simile giocatore non poteva certo sfuggire agli attenti osservatori delle squadre professionistiche americane e, difatti, i Minneapolis Lakers (attualmente a Los Angeles) del campionato NBA manifestarono prontamente un certo interesse per quella giovane e promettente stella del basket. Ma evidentemente per Doyle Brunson il destino aveva previsto altro, perchè soltanto qualche tempo dopo, un brutto incidente gli avrebbe precluso definitivamente ogni possibilità di carriera come giocatore professionista.
Durante il lavoro in un magazzino, infatti, Doyle stava scaricando un carico di lastre di cartongesso che però improvvisamente iniziarono a scivolare verso il pavimento. Nel tentativo di fermarle, mise la sua gamba a fare da freno, ma il peso di oltre una tonnellata gliela fratturò in due punti, lesionando gravemente anche il ginocchio. Dopo il ricovero ed una lunga riabilitazione durata più di due anni, Doyle tornò finalmente in un buono stato di forma, ma i sogni di un futuro nella pallacanestro erano ormai definitivamente spariti.
Di li a poco Doyle iniziò a muovere i primi passi nel poker e Il resto della storia è ormai leggenda.