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Patrik Antonius, un 2010 da incubo

Patrik Antonius cerca il bandolo di una matassa sempre più intricataE’ considerato una sorta di dio, nell’ambito del cash game high stakes, eppure quest’anno Patrik Antonius stenta davvero a vedere la luce. Dopo anni in cui i risultati sono stati per lui sempre e solo lusinghieri, questo 2010 si preannuncia come un anno duro, che lo mette nella scomoda posizione di dover inseguire tutti gli altri quando invece era abituato al contrario.

Tornando indietro nel tempo, infatti, scopriamo che Antonius già nel 2007 si era elevato a fenomeno, quando dietro al nickname di “FinddaGrind” si era piazzato nei primi dieci giocatori più vincenti dell’anno, avendo guadagnato 1.300.000 dollari.

L’anno seguente diventa Full Tilt pro, ma la maledizione che vuole i neo sponsorizzati in pesante perdita dopo la chiusura del contratto non sembra scalfirlo. Infatti, chiuderà anche il 2008 in netta vincita, potendo contare su un altro milione e 300.000 dollari che va ad aggiungersi al suo bankroll.

Infine, come sappiamo il 2009 è stato l’anno della sua consacrazione, quando grazie ai 9 milioni di dollari guadagnati si è eretto a giocatore più vincente dell’anno, stupendo il mondo del poker online con una cavalcata da urlo. Eppure, ogni anno si ricomincia da zero, e stavolta la strada è per lui in salita.

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'Durrrr' è una delle cause maggiori delle perdite di AntoniusAd oggi, Patrik Antonius è il giocatore più perdente ai tavoli di cash game high stakes, perfino più di Brian Townsend che pure sta vivendo un periodo nero: un’eventualità su cui ben pochi si sarebbero azzardati a scommettere un solo euro. Ben due milioni e 400.000 dollari, a tanto ammontano le sue perdite, dovute in buona parte anche all’andamento del “Durrrr Challenge”, nel quale ha ormai un distacco marcato e difficilmente colmabile.

Se all’inizio si pensava si trattasse di un semplice downswing che avrebbe cancellato in fretta, i mesi passano e Antonius appare incapace di invertire la rotta, pur essendo uno dei giocatori di poker più temuti al mondo nell’ambito del cash game.

Gli appassionati non hanno certo perso fiducia nelle sue capacità, ed è proprio su queste che il finlandese dovrà fare leva per risalire ai livelli che gli competono: un Patrik Antonius fanalino di coda non è certo quello che il mondo del poker si aspetta da lui.

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