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Phil Ivey

Caso Ivey-Borgata, si apre uno spiraglio per Phil

Vincite congelate alle WSOP, ma…

La vicenda fra Phil Ivey e il Casinò Borgata assume nuovi contorni e se fino a qualche giorno fa la posizione del player americano era delle peggiori, nelle ultime ore sembra aver recuperato punti importanti in questa battaglia legale. Dopo la sentenza ormai famosissima che ha condannato Ivey al pagamento di $ 10,16 milioni , per l’ancor più nota vicenda di edge sorting al tavolo di Baccarat del Casino di Atlantic City, la crew degli avvocati del Borgata si era messa a caccia dei suoi beni per poter recuperare la considerevole somma, visto che Phil non ha aveva alcuna intenzione di pagare.

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Lo scorso mese gli avvocati hanno chiesto e ottenuto il congelamento della vincita più importante ottenuta dall’americano alle scorse WSOP: 124.000$. Un fatto che ha scatenato l’immediata reazione di Dan Cates e Illya Trincher, i quali avevano delle quote sulla vincita stessa di Phil Ivey. I due giocatori hanno voluto far valere le loro ragioni servendosi del prestigioso studio legale Chesnoff & Schonfeld con sede a Las Vegas.

E adesso, secondo il sito FlushDraw.com, è qui che si gioca la partita più importante. Infatti, secondo i legali di Ivey e dei “quotisti”, ci sarebbe stato un’errore degli avvocati del Borgata nella procedura. Tecnicamente le vincite sono state ottenute nel Nevada e quindi in uno stato diverso dal Borgata (New Jersey): qui i legali del casinò avrebbero dovuto farsi rappresentare da uno studio di consulenza del Nevada, per ottenere il congelamento della vincita.

Ma a quanto pare la procedura non è stata seguita nel modo corretto e dunque ci sarebbe un vizio di forma nel congelamento di quei soldi. Gli avvocati di Phil Ivey e degli altri due giocatori chiedono adesso che i fondi vengano assegnati ai loro clienti, in quanto il congelamento delle vincite risulta illegale con un protocollo viziato da errori. E questo se confermato, potrebbe diventare un grande punto a favore di Phil Ivey.

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L’appello, il giudice e il parere del DGE

Il processo di appello, nella causa fra Phil Ivey e il Borgata, rischia una seria svolta a favore del primo. Adesso diventa importante, se non decisivo, il giudizio del DGE. Quest’ultimo è l’acronimo di “Division of Game Enforcement“, ovvero un’agenzia di controllo dei casinò del New Jersey. Il DGE è chiamato a dare un parere (non vincolante, ma sicuramente fondamentale), fra i due contendenti. E ci sono già dei precedenti positivi a favore dei giocatori in passato, quando il DGE ha dato ragione ai players per delle vincite congelate dai Casinò.

Dunque, questa agenzia di controllo del gioco nel New Jersey rischia di essere l’arbitro decisivo nella causa fra Phil Ivey e il Borgata. In attesa del giudizio del DGE, il sito Casino.org, riporta un certo malumore del giudice del processo d’appello Marjorie Rendell. Un malumore espresso nei confronti dei legali del Borgata per come hanno gestito fino a questo momento la questione, mentre lo stesso giudice sembra aver espresso pareri positivi sullo stesso Phil Ivey.

La battaglia, in Corte di Appello, è appena iniziata.

Nel mondo del giornalismo sportivo da quando avevo 16 anni, ho all'attivo quasi 800 radiocronache di eventi sportivi e quasi 10 mila articoli sportivi. Da 15 anni nel mondo del poker, del betting e del gaming. Cavallo di battaglia: "Amici Miei".
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