Il testo della Legge Comunitaria sul poker live verrà spazzato via dalla Manovra Finanziaria studiata dal Ministro Giulio Tremonti e dal sottosegretario Alberto Giorgetti? La domanda sorge spontanea se si legge per intero l'articolo 24, comma 34, del progetto legge scritto dal Ministero dell’Economia, in particolare i primi due capoversi:
“Con provvedimento adottato ai sensi del comma 12 dell’articolo 24 della legge 7 luglio 2009, n. 88 (Legge Comunitaria, ndr), sono disciplinati i tornei non a distanza di poker sportivo.
Con il medesimo provvedimento sono altresì determinati l'importo massimo della quota di partecipazione al torneo e l’ulteriore partecipazione al torneo una volta esaurita la predetta quota.
L’aliquota d'imposta unica dovuta dal concessionario per l’esercizio del gioco è stabilita in misura pari al 3 per cento della raccolta. Nel rispetto dei principi comunitari, con provvedimenti del Ministero dell'Economia e delle Finanze - Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, sono aggiudicati, tramite gara da bandire entro il 30 novembre 2011, concessioni novennali per l’esercizio del gioco del poker sportivo di cui al primo periodo, in numero non superiore a 1.000, previa effettuazione di una o più procedure aperte a soggetti titolari di concessione per l’esercizio e la raccolta, anche su rete fisica, di uno o più giochi di cui al comma 11 dell’articolo 24 della legge 7 luglio 2009, n. 88, nonché ai soggetti che rispettino i requisiti e le condizioni di cui al comma 15 dell’articolo 24 della legge 7 luglio 2009, n. 88. I punti di esercizio sono aggiudicati, fino a loro esaurimento, ai soggetti che abbiano presentato le offerte risultanti economicamente più elevate, rispetto ad una base pari ad euro 100.000 ed operano a seguito dell’avvenuto rilascio della licenza prevista dall’articolo 88 del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773.".
La norma così formulata è ambigua ma in base alle prime interpretazioni letterali degli esperti di settore, sembra rimuovere i limiti imposti dalla Legge Comunitaria su buy-in massimo e divieto di rebuy, nonché sul numero di tornei giornalieri. Per quanto riguarda la tassazione è stata uniformata come per l’online al 3% (come suggerito dal Consiglio di Stato), pertanto alcuni attenti osservatori hanno ipotizzato che alla fine, il limite massimo della quota di iscrizione ai tornei potrà essere fino a 250 euro anche per il live. Naturalmente siamo nel campo delle ipotesi e solo il regolamento attuativo di AAMS potrà stabilire esattamente se ci sarà un tetto al buy-in.
Una cosa è certa: il Ministro Giulio Tremonti e il sottosegretario Alberto Giorgetti hanno capito che il live può essere una risorsa per l’Erario e per questo motivo hanno modificato la legge del 7 luglio 2009, n. 88 che rendeva anti-economica la gestione delle future poker rooms.
Bisognerà attendere il regolamento, ma è chiaro che i concessionari e gli imprenditori avranno un margine di manovra più interessante. L’era del no-profit legata al settore è rimasta solo sulla carta (salvo ripensamenti improbabili nel regolamento) e nelle intenzioni del legislatore del 2009.
Gli unici aspetti chiari dell' attuale manovra finanziaria sono i seguenti:
- Tassazione al 3% sulla raccolta
- Assegnazione 1.000 concessioni
- Durata concessioni: 9 anni
- Bando di gara entro 30 novembre 2011
- Base d’asta: 100.000€
Il bando sarà riservato solo ai concessionari AAMS (online, agenzie scommesse, sale bingo, etc.) e ai gruppi europei con fatturato di almeno 1,5 milioni di euro maturato negli ultimi due anni nel settore del gioco. I circoli non potranno partecipare direttamente ma si prevedono partnership per la gestione di molte card rooms.
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