Se tre indizi fanno una prova, allora il calo - seppur leggero - del mercato del poker online in Italia è una realtà. A marzo la raccolta globale si è attestata su una cifra di poco superiore ai 270 milioni di euro, palesando un calo pari a quasi il 3% rispetto allo stesso mese del 2010. Guardando invece al primo trimestre 2011, la perdita nei confronti del medesimo periodo dello scorso anno scende all'1%.
Quali sono le ragioni di ciò? Difficile dirlo, così come è altrettanto azzardato parlare di saturazione del mercato. Di sicuro, il protrarsi dei tempi di attesa per lo start del cash game online e dell'innalzamento dei buy-in massimi a 250€ è stato un fattore negativo, che ha contribuito a causare questa sorta di stallo. L'attesa di vedere le reazioni del mercato alle nuove tipologie di gioco e le ricadute sulle conseguenti ricalibrazioni dell'offerta da parte di ogni singolo operatore sono due ipotesi plausibili, così come una sorta di stand by da "disorientamento" da parte dell'utenza.
Nel calo generalizzato di quasi tutte le poker room e network, spicca la tenuta di PokerStars, l'unica a far registrare un saldo positivo nel raffronto fra marzo 2010 e marzo 2011 con un +14,5%. Un aumento che sale al 25% se si raffrontano i trimestri gennaio-marzo dello scorso anno e di quello attuale. Vediamo i dati AAMS, come sempre rielaborati da Agicoscommesse:
Questi sono invece i dati relativi al confronto fra il primo trimestre 2011 e lo stesso periodo del 2010. Anche qui il binomio Microgame-PokerStars fagocita oltre metà del mercato globale.Snai segna il passo, mentre tra le realtà italiane più recenti fa registrare una decisa crescita BetClic: