La società di consulenza “Egaming consultancy Edge Associates” ha pubblicato anche quest'anno un’interessante analisi sul mercato del poker online mondiale, con la classifica delle migliori rooms e piattaforme presenti sulla rete internazionale.
Lo studio, meglio noto come “Poker Edge”, ha eletto PokerStars come la sala da gioco per eccellenza. Il sito di poker più celebre al mondo ha primeggiato in 8 delle 13 categorie. Gli analisti hanno sottolineato che prima della sospensione della licenza, Full Tilt Poker era ancora al secondo posto. Al momento la red room è stata esclusa temporaneamente dalla classifica.
Ad approfittarne PartyPoker seguita dal network iPoker di Playtech e Ongame di proprietà di Bwin. Al quinto posto Microgaming. Gli analisti hanno sottolineato che la scelta è stata determinata dagli ingenti investimenti a lungo termine programmati dal celebre network che annovera tra i suoi partner Unibet, Ladbrokes, Goldwin, Betway, Mansion, per un totale di ben 33 rooms.
L’analisi tiene presente diversi parametri per la valutazione delle piattaforme: dall’offerta di gioco, al servizio di pagamento, alla liquidità e numero dei giocatori presenti, agli investimenti e al software.
Chi è riuscito a fare il salto di qualità - secondo Egaming Edge - è il network Merge che serve alcuni siti emergenti negli USA come CarbonPoker e LockPoker e che è riuscito a guadagnare un punteggio molto alto in tutte le categorie. Valutata positivamente anche 888 della piattaforma Dragonfish, per gli ingenti investimenti programmati.
A sorpresa entra in classifica Zynga (la room del noto social network Facebook) che seppur non offrendo gioco real money, ha circa 30 milioni di players attivi. Fanalino di coda Entraction, appena acquisito dalla multinazionale IGT. Gli investimenti fino ad ora sono stati giudicati troppo bassi ma “IGT dovrebbe cambiare la situazione” assicurano.
Nel frattempo – pubblica PokerScout – PartyPoker ha raggiunto un picco di traffico superiore ai 10.000 giocatori di cash game. La celebre room non superava un traguardo simile dal 2009.
Dalla sospensione della licenza di Full Tilt Poker, PokerStars ha fatto un bel balzo con un +17% e contiene la contrazione del traffico annuale: rispetto a 12 mesi fa, il sito dell’Isola di Man ha perso solo il 9%. Un miracolo se consideriamo che non viene più accettato il gioco dagli Stati Uniti (fino ad aprile rappresentava il primo mercato per la room). Senza dubbio l’oscuramento di Tilt ha agevolato il recupero. Vediamo nel dettaglio le variazioni dal 29 giugno, registrate sulla rete internazionale:
PokerStars +17%
PartyPoker +35%
iPoker Network +24%
888Poker +20%
Microgaming Network +7%
Everest Poker +46%
Cake Poker Network +40%
Sempre in base alle statistiche fornite da PokerScout, i giocatori di cash persi da Full Tilt Poker in questo momento sono 9.300. Di questi 5.000 giocano regolarmente su altre piattaforme (oltre 3.000 sono emigrati su PokerStars) mentre più di 4.000 sono rimasti inattivi. Comparando i dati sul traffico, vediamo anche quali sono le variazioni annuali delle principali piattaforme:
888Poker +128%
Merge Gaming Network +102%
iPoker Network +46%
Bodog +46%
PartyPoker +33%
Ongame Network +14%
Full Tilt Poker* -100%
Cereus Network -96%
PokerStars -9%
*inattiva per il distacco imposto dall'Alderney Commission e dall'Arjel francese
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