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Poker online USA: Bodog si prende il mercato?

amanda-musumeciIl ‘venerdì nero’ del poker statunitense sembra non aver condizionato la politica 'colonialista' di Bodog che continua ad accettare gioco negli Stati Uniti ed ha fatto registrare un incremento del 25% del numero dei giocatori. La room – nonostante la bufera che FBI e Dipartimento di Giustizia hanno scatenato sul poker online – ha colto la palla al balzo ed ha iniziato una campagna marketing molto aggressiva, regalando bonus generosi per i players USA. Victory Poker ha invece comunicato ufficialmente di non accettare più action dagli States.

Senza una regolamentazione, il settore del gambling online degli States sembra un porto di mare: prima c’erano 888, Ladbrokes, PartyGaming, Everest Poker, le quali hanno deciso di battere ritirata con l’entrata in vigore dell’UIGEA. Il testimone è passato in mano ad altri competitors ma con il ‘Black-Friday’, nuove rooms emergenti bussano alla porta dell’Eldorado, fino a quando il Dipartimento di Stato non darà un nuovo stop.

In un thread su TwoPlusTwo, l’utente  “FireFighter” ha pubblicato la copia di un’email inviatagli proprio da Bodog: “Non riesci a trovare un posto per giocare, ora che PokerStars, Full Tilt Poker, Absolute Poker e  UB sono state chiuse negli Stati Uniti? Bodog è ancora aperta e sta regalando a tutti i giocatori degli USA un bonus del 110%, con il 10% pagabile subito”. Quale sarà la reazione della polizia federale? Il fatto insolito è che Bodog da anni è uno dei principali bookmakers che opera in USA, con una piattaforma offshore ed il suo core business sono sempre state le scommesse sugli eventi sportivi americani.

sara-underwoodLa compagnia opera con un dominio .co.uk, ha una licenza ad Antigua e sembra non preoccuparsi delle eventuali conseguenze legali: ha confermato sul suo portale i termini della promozione (riservata però solo ai players d’oltreoceano). In generale la reazione sul mercato è stata buona, con un incremento del 25% del traffico ma gli esperti utenti del forum TwoPlusTwo rimangono molto scettici sulle possibilità di cash-out dei giocatori, oltre ai consueti problemi nella gestione del servizio clienti e non solo.

Il calo del traffico delle rooms del network Cereus, UB.com e Absolute Poker, si assesta al 20% nelle ultime ore ma rispetto alla scorsa settimana vi è stato un peggioramento di quasi il 40%. Full Tilt Poker ha fatto segnare  un -50% del numero dei giocatori di cash game. PokerStars sembra aver limitato i danni, con una contrazione del -20% dei giocatori di cash game, essendo presente in tutti i mercati del mondo. A differenza di Absolute e UB che hanno puntato principalmente su quello a stelle e strisce.

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Diversi giocatori hanno riscontrato grossi problemi di connessione con il client di Absolute Poker. Ma quale sarà il loro futuro? Secondo PokerNewsDaily, le due rooms continuano ad accettare gioco dagli USA. Hanno cambiato i domini in AbsolutePoker.eu e UB.eu. I responsabili di Cereus hanno pubblicato su TwoPlusTwo la seguente comunicazione: “prelievi e depositi sono sospesi in modo temporaneo per trovare nuovi metodi di pagamento. Stiamo lavorando sul supporto VIP ma lo show andrà avanti”.

bodog-logoSono stati accusati dal Dipartimento di Giustizia, i due fondatori di Absolute Poker, Tom Scott e Brent Beckley, entrambi provenienti dal Costa Rica. E c’è chi ipotizza che l’industria dell’e-gaming statunitense si stabilizzi definitivamente nel paese caraibico e in Messico, con la compiacenza di banche dei due stati americani. Ma non sarà affatto semplice: da venerdì scorso, il grado di attenzione al problema da parte del Governo USA è molto alto.

Continua ad essere attivo negli States anche Merge Gaming Network (Carbon Poker e Lock Poker) con un incremento settimanale dei numero dei giocatori del 23%. Cake Poker ha fatto registrare un +9%.

Questa situazione di incertezza, però sembra favorire Zynga Poker che potrebbe, una volta approvata la legge sull’online, sfruttare al massimo il suo enorme database. Al momento la software house opera sul social network Facebook ma ha già iniziato ad investire a Las Vegas e presto potrebbe - a buon mercato - ingaggiare noti top players come Phil Hellmuth.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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