Poker online"
La vita di un professionista del poker non è fatta soltanto di gioco e glamour: ci sono parecchie preoccupazioni da affrontare ogni giorno”. A parlare è Theo Jorgensen, il Pro danese del team diPokerStars che ci svela le sue preoccupazioni nell'ultimo post dal suo blog personale.
“E’ fantastico poter parlare liberamente attraverso questo diario virtuale, e forse riuscirò a fermare qualcuno dal licenziarsi dal lavoro per seguire il sogno di questa carriera. Infatti, a dispetto di ciò che sembra, esistono molteplici lati negativi anche nella vita da Pro. Intendiamoci, però, non è che voglio lamentarmi di quello che faccio: io amo il mio lavoro. Ad esempio, la settimana scorsa ero a Barcellona per l’EPT: ho dovuto soltanto presentarmi sul posto perchè Pokerstars aveva già pensato a tutto per il volo, l’hotel a 5 stelle e l’iscrizione al torneo. In carriera ho vinto più di 7 milioni di corone danesi, quindi capisco che da fuori tutto questo possa sembrare favoloso… tuttavia viverlo è un’altra cosa.
Spesso mi trovo ad invidiare chi ha un reddito fisso ogni primo del mese, perché sa sempre quanti soldi entreranno e così è più facile fare dei progetti. Personalmente, ogni volta che vinco cerco di risparmiare il più possibile per i periodi di vacche magre che inevitabilmente arriveranno.
Fortunatamente, da quando sono un professionista 
non sono mai andato broke, ma ho avuto periodi in cui torneo dopo torneo accumulavo solo sconfitte ed umore nero per giorni. La varianza nel poker riguarda tutti: ma non ci si abitua mai a perdere grosse somme di denaro. Si può invece fare il callo alla routine del lavoro, anche se a me – dopo 10 anni di carriera – non è ancora successo.
Affronto i tornei non pensando minimamente che questa sia la mia professione, e mi ritrovo ai tavoli online per molte più ore di quanto magari non mi sia richiesto dallo sponsor. Ovviamente, ci sono settimane in cui non ho voglia di giocare e mi prendo delle pause.
Un altro aspetto negativo è che la propria abitazione è sempre nel mirino dei ladri, ed è davvero una grossa preoccupazione perché spesso sono in giro per il mondo lasciando inevitabilmente soli a casa la mia compagna e i miei due figli. Ho fatto installare luci ed allarmi ovunque, ma purtroppo i ladri non lo sanno fino a quando non tentano di entrare. E comunque non c’è niente da prendere nella mia casa: io non viaggio mai con soldi in contanti in tasca, tanto per informare i malintenzionati!
Questi sono solo alcuni degli aspetti meno allettanti dell’essere un professionista del poker, ma non cambierei il mio lavoro per niente al mondo. E’ una bella vita, soprattutto quando le cose al tavolo vanno così bene! ”
