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Tribunale di Genova: “Il poker nei club non è azzardo”

Poker-live-genovaIl Giudice per le Indagini Preliminari Maurizio De Matteis di Genova ha accolto le richieste del Pubblico Ministero Vittorio Ranieri Minati ed ha disposto il dissequestro del circolo A.S.D. Nuova S.Giuliano del capoluogo ligure, dove la notte del 17 giugno la Guardia di Finanza aveva compiuto un blitz, denunciando 20 persone più i titolari del locale.

L'avvocato Riccardo Di Rella, esperto in materia e presidente del circolo, spiega le motivazioni del Giudice delle Indagini Preliminari: "il 21 settembre il GIP ha archiviato il procedimento accogliendo le motivazioni del PM che sono sostanzialmente due:
1)  nel torneo manca il rebuy, uno degli elementi del reato,
2)  un gioco lecito se svolto online, non può assumere valenza di reato se svolto dal vivo.

Nelle more del provvedimento - prosegue l'avvocato - avevo anche inviato una raccomandata alla Questura, chiedendo il nulla osta, ma mi hanno risposto che il presupposto di tale autorizzazione è che il gioco sia d'azzardo o che il Questore abbia deciso di vietarlo per esigenze di interesse pubblico.  Di conseguenza, non rientrando in nessuno dei due casi, mi ha invitato a rivolgermi ad AAMS e non alla Questura stessa”.

Secondo le motivazioni quindi del giudice genovese, prendere parte ad un torneo di Texas Hold’em  in un circolo privato non equivale a giocare d’azzardo e non costituisce reato. Sono state confermate le nostre anticipazioni del mese di luglio.

In particolare la richiesta di dissequestro era stata avanzata dal Pubblico Ministero Minati, secondo il quale “la giurisprudenza in materia è ambigua ed inoltre la pratica del poker è consentita via web e non è considerata reato”. Dopo il Tar della Puglia quindi un’altra clamorosa sentenza a favore della pratica del poker live nei circoli.

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In queste ore anche il Tribunale di Lucca ha disposto il dissequestro di un poker club motivando che “non era ravvisabile che i soggetti trovati a giocare a poker texano fossero animati da finalità di lucro”.

Ripercorriamo le tappe dei fatti di Genova: il 17 giugno 2010 gli agenti della Guardia di Finanza sequestrano il circolo di San Giuliano, compresi tavoli, chips e computer. Vengono denunciati i gestori del club e 20 player sorpresi a partecipare ad un torneo di Texas Hold’em. Altri 30 players scapparono dalla porta di servizio. Il buy-in del torneo era di 30 euro. E già da questo particolare era difficile ravvisare il fine di lucro, considerando anche l’ultima circolare in materia, da parte del Consiglio di Stato.

L’avvocato Riccardo Di Rella, presidente del club, rende noto che il Pubblico Ministero, il 16 luglio, ha presentato richiesta di archiviazione al GIP perché non ritiene che un torneo freezout di Texas Hold’em sia gioco d’azzardo. La tesi della Procura di Genova in materia è chiara: i giocatori sanno quanto devono versare per la quota d'iscrizione e quanto potrebbero vincere, prima dell’inizio del torneo. Quindi non si ravvisa nessun azzardo. “Le perdite e le vincite sono predeterminate”. Naturalmente queste teorie sono valide solo per i tornei freezout (senza rebuy) e non per il cash game.

Le richieste della Procura vengono accolte dal Giudice per le Indiagini Preliminari proprio in questi giorni e viene disposto il dissequestro del locale, dei tavoli, del denaro e la posizione dei giocatori viene archiviata.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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