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Tribunale Libertà Palermo: il poker come uno sport

poker-sportivoA Palermo, il Tribunale della Libertà ha accolto le tesi difensive del circolo ‘Double Up’ ed ha disposto il dissequestro del club con motivazioni degne di nota. Per la corte siciliana, il poker è un gioco dove prevale l’alea e la capacità economica dei partecipanti (vedi modalità cash game) ma nel torneo – almeno sotto il profilo giuridico – i fattori si invertono e l’abilità ha la prevalenza. Naturalmente i giudici hanno fatto valutazioni più legali che tecniche, in senso stretto.

A rivelarlo è il difensore del circolo (che può contare più di 500 soci) l’Avvocato Claudio Gallina Montana:  “L’ordinanza del Tribunale della Libertà è ben motivata: il poker è di per sé un gioco dove è importante l’elemento strategico ma è prevalente l’alea e la capacità economica dei giocatori. Nel torneo, sotto il profilo giuridico, l’abilità dei contendenti è un fattore considerato determinante“.

“Questa – continua l’Avvocato – è stata la nostra strategia difensiva: mettere in evidenza che in un torneo i giocatori partono tutti alla pari, hanno le medesime condizioni di gioco: avviene un sorteggio per disporre la posizione al tavolo dei partecipanti ed ognuno ha il medesimo stack. Si parte tutti dallo stesso punto, proprio come in una competizione sportiva. Questa tesi è stata accolta su tutta la linea dal Tribunale. Naturalmente, non rientrano in questa categoria gli eventi che prevedono il pagamento di un’altra posta per il rientro (rebuy)”.

“Sono soddisfatto – afferma il legale – perché i giudici hanno sposato tutte le nostre motivazioni. Abbiamo sostenuto nel ricorso che si tratta di un’attività sportiva con tutti i riconoscimenti del caso: il circolo è affiliato al CONI. Inoltre nell’aprile del 2010 nell’ultimo congresso in Qatar, il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) ha riconosciuto il Texas Hold’em tra i giochi di abilità della mente e non d’azzardo. Il poker paga i vecchi pregiudizi perché in molti circoli, in Italia, si gioca  a carte, tipo burraco, con montepremi importanti ma non succede mai nulla”.

“E’ importante – aggiunge – il parere del Consiglio di Stato del 2008 che vieta di organizzare più di un torneo nella stessa serata e che il limite dei buy-in deve essere di 30 euro, proprio come nel caso preso in esame. I premi devono essere non in denaro, non a caso nel nostro circolo era in palio un week-end a Taormina”.

Le tesi dell’Avvocato Claudio Gallina Montagna hanno convinto i giudici: “Si, il Pubblico Ministero ed il Giudice per le Indagini Preliminari avevano respinto le nostre istanze. Abbiamo presentato ricorso al Tribunale della Libertà ed abbiamo subito discusso nel merito la vicenda”.

In altre parole, il Tribunale di Palermo considera la tipologia dei tornei di Texas Hold’em come una disciplina dove le capacità e la preparazione dei giocatori risulta prevalente. Il primo round è quindi stato vinto dall’avvocato Gallina Montana che ha impugnato con successo la misura cautelare imposta dagli organi inquirenti, a seguito del blitz compiuto negli ultimi giorni del 2010.

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I giudici palermitani hanno disposto il dissequestro del locale e di tutto il materiale: carte, chips, libro dei soci, elenco dei partecipanti al torneo e la cassa contenente 1.200 euro. Il procedimento andrà avanti e bisognerà valutare – sotto il profilo penale – la posizione dei 40 players denunciati ma la strada si fa decisamente in discesa.

“Il format del torneo prevede solo una quota iniziale e nel circolo non vi era possibilità di pagare un rebuy”.  Di conseguenza i giocatori conoscevano l’entità delle eventuali perdite subite (30 euro) prima dell’iscrizione del torneo.

“E’ inoltre importante – rivela il legale del circolo palermitano – considerare anche il decreto del 2006 che riconosce come skill games tutti i giochi di carte, seppur online. Sotto il profilo penale non può esserci differenza rispetto ai tornei dal vivo. O meglio: negli eventi live giocati nei circoli, essendoci meno partecipanti rispetto ai tornei in rete, il fattore aleatorio è meno influente ed inoltre i montepremi sono notevolmente più bassi. Nei circoli privati, con tornei riservati ai soci, vi sono maggiori possibilità di vincere”.

Di non secondaria importanza, i precedenti positivi della giurisprudenza: “All’attenzione del Tribunale abbiamo inoltre portato diverse sentenze favorevoli della Corte di Cassazione che si è espressa in maniera positiva nel 2000, 2006, 2007 e 2008. Vi è quindi un orientamento consolidato. Ho citato inoltre i due pareri del Consiglio di Stato”.

L’Avvocato Claudio Gallina Montana conclude: “Non può esserci differenza tra live e online. Un gioco ritenuto lecito su internet non può essere d’azzardo dal vivo. Possono esserci difformità al massimo sotto il profilo tributario ma non penale”.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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