E’ tutto sbagliato, è tutto da rifare. Almeno così sembrerebbe. Dopo che per oltre un mese ci si è interrogati sull’identità di Isildur1 e che molti indizi sembravano portare al giovane svedese Viktor Blom, arriva la clamorosa smentita dell’interessato, che interpellato dai media ha risposto: “Non sono io Isildur1, dovrete continuare a cercarlo”. Poche parole che, se sincere, basterebbero a far crollare d’un colpo tutte le illazioni sull’identità del misterioso giocatore, identità che tornerebbe dunque ad essere avvolta nella nebbia.
Il condizionale tuttavia è d’obbligo, perché i numerosi indizi che conducevano a Blom non erano casuali né possono facilmente trovare riscontro in molti altri giocatori. Giovane, svedese, con un talento smisurato ed esperienze passate tumultuose ai tavoli high stakes, quello di Viktor resta tutt’ora il profilo del sospettato ideale.
Perché mentire dunque? Le ragioni potrebbero essere numerose, in primis di natura fiscale, dal momento che guadagnare milioni di dollari senza nulla dichiarare al fisco non dev’essere una faccenda simpatica, una volta che venga a galla.
In secondo luogo potrebbero esserci ragioni di immagine, legate ad alimentare l’aura di un personaggio misterioso eppure vincente: un binomio che certamente è infallibile nel mantenere l’attenzione centrata su di sé. Con tutte le possibili conseguenze del caso una volta che si abbia intenzione di gettare la maschera naturalmente, quali interviste, notorietà, e una sponsorizzazione di lusso praticamente scontata.
Ovviamente esiste anche una terza opzione, ovvero quella che effettivamente Isildur1 sia qualcun altro, o magari addirittura più di qualcuno, chi può dirlo.
Quel che è certo, è che dalla scorsa notte i funambolici profitti di Isildur1 si sono praticamente azzerati, dopo che una sessione di appena novecento mani contro Patrik Antonius è costata allo svedese un milione e 100.000 dollari.
Il terreno di scontro è stato quello del PLO $300/$600, abituale per i due e giudicato in certi frangenti perfino noioso da Antonius, che sotto il limite $500/$1000 non si sente evidentemente realizzato a pieno.
Una sessione che andava a concludere a stretto giro quelle contro Ilari “Ziigmund” Sahamies e Brian Townsend, per una perdita complessiva per Isildur1 pari a 4 milioni di dollari.
La fine scontata di una meteora? L’inizio di una nuova, repentina ascesa? Difficile dirlo, ma certo appare improbabile che lo svedese abbandoni i tavoli proprio adesso, senza che di lui si possa dire che abbia vinto oppure perso, con i piedi giusto a metà del guado. Di certo ormai il suo gioco non è più sconosciuto ai suoi avversari, che d’altra parte nonostante siano spesso soggetti a swing pesanti non sono inclini alla beneficienza quando si tratta del proprio bankroll. La storia presto o tardi ci dirà chi avrà infine ragione in questa folle battaglia tra fenomeni, così come inevitabilmente finiremo con lo scoprire se Viktor Blom abbia mentito oppure no.