Winfred Yu è il padre e padrone del Big Game asiatico, uno degli uomini più potenti del poker mondiale.
Presidente del mitico King Poker Club e delle Triton Series, con interessi forti sia a Macao che Manila, organizza le partite più ricche degli high stakes. Ha contribuito in modo determinante al lancio dello Short Deck ed ha promosso per primo il Big Game di Macao quando gestiva per conto del Casinò StarWorld il cash game.

Il mercato potenziale che controlla è senza limiti: “In Cina le Triton Series hanno un milione di spettatori”.
Il suo potere lo si misura anche sui più forti giocatori del mondo. Winfred Yu decide se un player come Patrik Antonius può o meno partecipare a quelle partite (in genere il finlandese trova le porte sbarrate per via del suo gioco) ed è lui che può permettersi di chiedere a Phil Ivey di cedergli quote quando entra in azione nelle sue sale. E Re Phil lo deve accontentare.
Nel cash game e nei tornei (vedi Triton Series) decide tutto lui o quasi in Asia, naturalmente su delega di Paul Phua.
E’ nato ad Hong Kong ma pokeristicamente si è formato in Canada, a Toronto, dove è cresciuto con un certo Daniel Negreanu. Di recente ha parlato con Lee Davy del futuro dello Short Deck, la nuova variante con mazzo ridotto, ora anche online su PokerStars (Plus Hold’em).
Per lui i giochi no limit sono a forte rischio negli high stakes. Yu sostiene che c'è sempre meno azione nel No Limit perché i giocatori asiatici oramai sono abbastanza bravi da capire che non possono battere i professionisti occidentali, in un gioco dove le skills sono determinanti e dove la strategia è stata studiata in ogni minimo dettaglio da anni. Per questa ragione danno sempre meno azione a Dwan e company.
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Nei nuovi giochi come lo short deck, tutti è più imprevedibile e l’edge dei professionisti è ridotto, la variante è ancora in una fase di transizione e di studio. “E’ nuovo ed eccitante”.
Il guru del Big Game non esclude anche delle modifiche ulteriori alle regole per dare un nuovo slancio a tutto il mondo del poker.
Winfred Yu ha appena vinto in Montenegro l’evento delle Triton Series da 100.000 Hong Kong Dollars ed ora partecipa al Main Event. In Asia i gamblers high roller amano sempre di più questa variante ma ci sono ancora dei problemi per quanto riguarda i tornei. Phil Ivey e Tom Dwan hanno accettato di giocare con il mazzo ridotto da tempo. Sono consapevoli che troveranno sempre azione ai tavoli che contano solo in questo modo.
Per Yu i tornei saranno un modo indispensabile per promuovere lo Short Deck in Asia. Al momento solo a Manila (nelle Filippine) e a Jeju (in Corea del Sud) è possibile giocare con questo format negli MTT: “in Cambogia e in Vietnam non ci saranno problemi nel proporlo in futuro, mentre spero che a Macao possa essere autorizzato con nuove licenze per i tornei”.
Yu che conosce bene le potenzialità della capitale mondiale del gioco, confida che la colonia portoghese si trasformi nell' epicentro della rivoluzione del poker asiatico, con il passaggio di consegne dal NLHE allo Short Deck. “Spero si possa ottenere una licenza per i tornei a breve per questo gioco. Le Triton Series hanno più di un milione di spettatori solo in Cina, immagina tu possa offrire tornei con questo format….”.