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Tuna sì, ma non fish: il turco in testa al final table del €10k HR all'EPT Praga 2018

A volte in nomi e cognomi è scritta una parte del destino di ognuno di noi. Forse ciò non vale per Akin Tuna, il cui cognome in inglese significa "tonno" ma lui non sembra affatto un fish. Il turco è un regular degli high roller EPT, e proprio all'EPT Praga appena iniziato si sta ritagliando uno spazio importante.

Tuna è chipleader del tavolo finale al 10.300€ High Roller, iniziato l'altro ieri e che egli stesso aveva chiuso in testa al termine del day 1. Ieri si disputava il day 2, con 19 giocatori allo start su 31 entries, ingressi che diventavano 38 al termine della late registration, concessa appunto fino all'inizio del day 2.

La giornata è proseguita fino allo scoppio della bolla e la relativa determinazione del final table. Infatti i posti previsti a premio erano 6, con il francese Deyra nei panni del bubble man e il belga Boivin in quelli dell'ultimo eliminato di giornata, sesto per 25.800€ di ricompensa.

Il field che contenderà ad Akin Tuna una vittoria che vale 125.330€ è di quelli da far tremare i polsi. Dietro di lui c'è il super pro Davidi Kitai, giocatore fantastico nonché vincitore di una triple crown. Quindi terzo è il canadese Daniel Dvoress, inquilino degli high stakes da diversi anni e con profitto. Quarto è il bulgaro Dimov, già vincitore di un EPT Main Event qualche anno fa a Deauville. L'unico outsider è il quinto e più short degli stack: l'altro turco Kisacikoglu.

Questo il chipcount del final table:

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  1. Akin Tuna 572,000
  2. Davidi Kitai  490,000
  3. Daniel Dvoress 396,000
  4. Ognyan Dimov 272,000
  5. Orpen Kisacikoglu 150,000

E questo è il payout da distribuire:

1-° - €125,330
2° - €86,620
3° - €55,290
4° - €42,390
5° - €33,170

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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