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Alex Livingston Courtesy Pokernews & Hayley Hochstetler

WSOP Player of The Week: l’eterno secondo che non vinceva mai, Alex Livingston

Alex Livingston Player Of The Week. Faccia pulita da bravo ragazzo, risultati straordinari e, finalmente, la conquista del tanto agognato braccialetto alle World Series Of Poker di quest’anno.

Non ci è voluto tantissimo per assegnare la nostra palma di “Player Of The Week” ad Alex Livingston, vincitore dell’evento numero 9, il Seven Card Stud, non più di qualche giorno fa.

Trionfo meritato

Nativo di Halifax, in Canada, Alexander Livingston ha un lunghissimo trascorso nei tornei di poker live, visto che i suoi primi risultati risalgono addirittura al lontano 2009, quando bazzicava con alterni successi ai middle & low stack in quel di Las Vegas.

Legato indissolubilmente all’Europa, i primi successi del canadese in negli States, lo hanno portato a viaggiare incessantemente tra un Continente e l’altro, trovando fortuna anche in Germania, Spagna, Inghilterra e in Repubblica Ceca, segnatamente a Rozvadov, dove ha conseguito risultati discreti.

Principalmente fortissimo nei mixed games, Livingston ha costruito la sua carriera disegnando tacche sulla propria cintura battendo i field più forti in tornei di Pot Limit Omaha e Seven card Stud, ma la svolta della sua carriera di giocatore è arrivata nel 2019, quando ha chiuso al terzo posto il Main Event delle World Series Of Poker.

Quella mano con Sammartino

Lo spartiacque del suo percorso pokeristico, quindi, è giunto ad un torneo di No Limit Hold’Em, il più importante del pianeta, quello nel quale uno dei nostri giocatori di punta, Dario Sammartina, sfiorò l’impresa, secondo solo all’imbattibile Hossein Ensan.

In quella occasione si giocò un 3Way piuttosto selvaggio, nel quale il napoletano prese il volo proprio ai danni del canadese in una mano che fece tanto scalpore.

Siamo a T2,4 milioni, Livingston apre da BTN a 5,5M, chiamato da BB da Dario, per un flop q 6 4 .

La CBet di Livingston viene check-callata dal napoletano per una size di 5 milioni.

Al turn casca un 10 che origina un nuovo check di Sammartino il quale questa volta shova per 79 milioni sulla seconda padellata del canadese, questa volta per 23 milioni.

Il canadese non ci pensa un secondo e snappa presentandosi allo showdown con k k , superati però dalle carte private di Sammartino, 10 6 , two pair.

Passa qualche minuto prima che il dealer giri il river, un pleonastico j che permette a Dario di raddoppiare e portarsi a quota 182 milioni, contro i 218M del tedesco e i 114M del canadese.

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Da quel momento Livingston non entra più in partita e verrà eliminato entro quellom stesso livello con a j vs a q di Ensan, per un terzo posto da 4 milioni di dollari.

Alex Livingston Courtesy Seth Haussler & Pokernews
Alex Livingston Courtesy Seth Haussler & Pokernews

Le varianti e il braccialetto perso da Alex Livingston

Nonostante questa preziosissima scorribanda al di fuori della sua comfort zone, Livingston rimane un celestiale giocatore di varianti e il braccialetto vinto, peraltro smarrito e poi ritrovato, ne è una testimonianza concreta.

I premi maggiori il canadese li ha messi in tasca al termine dei tornei di Hold’Em, ma va da sé che i montepremi non siano esattamente gli stessi.

Detto questo, oltre alla vittoria conseguita questa settimana, fa specie osservare che Livingston ha fatto registrare tutta una serie di piazzamenti nobili, ma mai nessun’altra vittoria.

Basti pensare che le due più alte vincite messe a referto dal canadese, fanno capo a due terzi posti, quello appena descritto per il Main Event WSOP del 2019 e quello delle Wynn Millions Poker Series di Las Vegas del recente marzo 2022, quando Livingston chiuse sul gradino più basso del podio dietro Tony Sinishtaj e Isaac Kempton, per un premio di $745,749.

Da mettere in evidenza un’altra deep run al Main Event WSOP, quello del 2013, quando terminò 13° per $451,398.

Homepage: Alex Livingston Courtesy Pokernews & Hayley Hochstetler

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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