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10 Big Blind e creatività: il funambolo "Ali" Imsirovic dimostra che si può fare anche in 3-Handed

Modalità 3-handed, short stack e ultimi del count provvisorio. Siamo spacciati, direte voi, push or fold dovrebbe essere la via. Niente affatto, come dimostra Ali Imsirovic, uno dei più spettacolari giocatori degli ultimi tempi

Ali Imsirovic dopo la vittoria di un torneo live

L’articolo che state leggendo è stato scritto da Mo Nuwwarah che collabora con PokerNews ed è uno dei più apprezzati blogger live del pianeta poker che continua a lavorare nelle sale di tutto il mondo. 

Ali Imsirovic, fantasia al potere

Con pezzi come questo, il buon Mo si prefigge, a mio parere con un certo successo, di mettere al corrente i suoi lettori e di conseguenza anche quelli di Assopoker, di aggiungere qualcosa di utile al bagaglio tecnico di ognuno di essi. 

La scena di cui ci occupiamo oggi è stata annotata al Partypoker Caribbean Poker Tour del 2019, per l’esattezza al Super High Roller da $50.000 di buy in. 

Si gioca 3 left con Sean Winter netto chipleader con più della metà di gettoni in suo possesso, mentre Ali Imsirovic, di cui abbiamo parlato più di una volta qui su Assopoker, è lo short stack con circa 11x a T400.000. 

 

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Il colpo

La mano vede aprire il chipleader Winter da bottone per 1,1 milioni, action che origina il fold dello small blind e la difesa del BB da parte di Imsirovic.

Il flop, 8 6 8 , fa propendere per il check il bosniaco, mentre l’original raiser decide di sparare la prima per mezzo milione, poco meno della metà rispetto al rilancio preflop. 

Ali prima ci pensa un po’ su e poi decide di salire a 1,15 milioni tenendosi circa 5x dietro. Winter decide di callare.

Lo shove al turn

Turn q , il giocatore europeo decide di shovare per 2,1 milioni e, dopo una trentina di secondi, Winter annuncia il suo call mostrando a j , battuto dal k 6 del suo avversario, punto che rimane buono al river dopo unk atterrato al river. 

L’idea di analizzare una mano di questo tipo, viene dall’anticonformismo pokeristico di Imsirovic, il quale difende con una mano di valore che gioca davvero bene contro il range del bottone che apre da quella posizione con una quantità di mani praticamente infinita. 

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L'analisi

Con uno stack più profondo si è soliti osservare il BB giocare questo colpo al flop in check-call, mentre con uno stack simile a quello del bosniaco le opzioni sono lo shove pre flop o, se viene giocata in call, in check-shove al flop. 

Giustificabile la situazione di stack più alto, il timore di perdere una buona parte di chips in nostro possesso con k 6 , ha tutti i crismi della correttezza.

Diverso il discorso con 10x circa, quando il nostro obiettivo non dovrebbe essere quello di guadagnare uno o due bui di sopravvivenza, soprattutto in una dinamica 3-handed, quanto quello di ottenere il massimo nel caso in cui quel tipo di mano abbia palesemente un vantaggio in termini di range contro il bottone chipleader. 

In virtù di questa situazione “Ali” decide di fare un piccolo chek-raise e, sempre tenendo presente una tavola statistica che faccia capo ai range in confronto, il valore della sua mano e la conduzione del gioco effettuata in questa maniera, potrebbe portare lo short stack a realizzare il massimo profitto. 

L'importanza del redraw a quadri

Inoltre il redraw a quadri garantisce al bosniaco di chiamare con una certa leggerezza l’eventuale shove del suo avversario, potendo contare anche su un piccolissimo paracadute che non lo rende, praticamente mai, drawing dead. 

Il turn è la carta perfetta per shovare e non dà molta scelta al suo avversario che a quel punto deve aggiungere troppo poco per abbandonare il piatto al turn.

La trappola perfetta. Con questa mano Imsirovic ha dimostrato che si può essere creativi anche con uno stack molto ridotto come il suo.

 

 

Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.
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