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Andrew Robl

High Stakes: Andrew Robl porta a scuola Darin Feinstein con un bluffone da maestro

Per chi segue il poker da molti anni, Andrew Robl è una specie di monumento vivente del professionista di poker. Siamo abituati a vederlo da così tanto tempo, ai tavoli di cash game high stakes, che non sembra vero che abbia solo 38 anni. L'attuale stempiatura tende a ingannare ancora di più, facendolo apparire come sicuramente più anziano rispetto alla sua età. Al tavolo, però, il professionista nativo del Michigan è sempre un vero spauracchio e ieri lo ha dimostrato una volta di più.

NGNF: Andrew Robl dominatore incontrastato

Ci troviamo al cash game televisivo "No Gamble No Future", format di PokerGO sponsorizzato da PokerStars, arrivato alla stagione numero 7. La partita è un 200$/400$/400$, molto molto deep. con gli stack dei giocatori che variano da 100.000 a 200.000 dollari. Il cast vede la presenza di super professionisti come il citato Robl e come Garrett Adelstein, ma anche Jon Isaac, Justin Gabri, Kirk Brown, Shawn Madden, Taylor "Lightning" Wilson e Darin Feinstein.

Chi è Darin Feinstein e cosa c'entra con il film "Molly's Game"

Anche se il nome di Darin Feinstein non vi dice nulla e non l'avete mai visto giocare, si tratta di un personaggio con cui è probabile che abbiate comunque familiarità, se avete guardato il film "Molly's Game". Feinstein, che oggi è un imprenditore di successo in vari campi (in particolare in ambito Fintech), in passato era stato il primo boss di Molly Bloom, che organizzava le partite private al "The Cobra Lounge" da cui era partita l'avventura di Molly nel poker. Nel film, il suo personaggio si chiama Dean Smith ed è interpretato dall'attore Jeremy Strong. Qualora voleste approfondire, qui c'è la nostra "recensione doppia" di Molly's Game.

Il bluffone di Andrew Robl su Darin Feinstein

Ad ogni modo, Andrew Robl sembra averlo preso di mira, e quando questo accade è molto probabile che la "vittima" si trovi presto in guai seri, pokeristicamente parlando.

Nell'ultima mano della puntata, proprio Feinstein entra per primo nel piatto limpando per 400$ a 9 da bottone e circa 250mila dollari dietro. Isaac si adegua a sua volta, completando da small blind per i 200 dollari necessari con 5 5 e uno stack totale da circa 230mila bigliettoni. Sul big blind siede però Andrew Robl, che ha davanti il mostruoso stack di 1,4 milioni di dollari e decide di rilanciare a 5.000$ con q j . Entrambi fanno call e si va dunque alle prime tre carte comuni.

Il flop è k 7 a e Robl, dopo il check di Isaac, fa la sua continuation bet per altro 5.000$. Feinstein, con la sua top pair, chiama all'istante e anche Isaac non si lascia intimidire.

Con un piatto già cresciuto fino a 30.400$, viene servito il turn che è un 6 . Jon Isaac fa di nuovo check e Robl stavolta alza la posta puntando 20.000$. Feinstein gioca un po' con le fiches ma dal linguaggio del corpo è chiarissima la sua intenzione di giocare e infatti fa call, mentre per Isaac la mano finisce qui.

Il river è un interessantissimo k e, dopo il fold di Isaac, è Robl il primo a parlare. Il 38enne attende qualche istante prima di dichiarare l'allin. Sul piatto ci sono 70.400$, lo stack di Andrew è di 1,3 milioni circa ma in questo caso ciò che conta è quanto ha davanti il suo avversario. Darin Feinstein ha dietro ancora 220mila dollari circa, quindi si tratta - di fatto - di un allin per più di 3 volte il piatto!

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Il momento dell’allin (courtesy PokerGO)

I commentatori Jeff Platt e Brent Hanks sono impazziti, mentre Darin Feinstein prova a scoprire il suo asso, ma non sembra un tentativo di cogliere tell, anche perché è ben difficile che ci riesca contro un super top cash gamer come il suo avversario. Feinstein ha già deciso di foldare, ma prima di buttare ufficialmente via le sue carte dice "dai, Robl, mostrami 'sto King".

Una volta che il rivale ha foldato, Andrew Robl sbircia le sue e chiede a Darin "vuoi davvero vederlo?". Ma poi, passando le carte coperte al suo avversario, sussurra "no, forse è meglio di no". Darin spilla le carte di Robl e poi le butta via, apparentemente divertito a sua volta nonostante il bluff subito.

Questo bluffone da 70.400$ va dunque a buon fine, a conferma che Andrew Robl gioca un altro gioco rispetto a quasi tutti gli altri. Solo in questa seconda puntata, Robl ha chiuso con un profit da mezzo milione di dollari. Il solo che gli è riuscito a stare dietro è il cowboy, il simpatico Shawn Madden, che ha chiuso la sessione a circa +250.000$.

Quando il call si chiama "limp" nel poker e perché?

All'inizio della mano in questione, avete visto che Darin Feinstein ha "limpato". Questa terminologia, che a un italiano può sembrare un banale sinonimo di "callato", ha invece un'origine e un significato ben precisi. Si parla di "limp" quando un giocatore primo a parlare (perché realmente seduto al primo posto dopo il big blind oppure perché tutti i player prima di lui hanno foldato) decide di entrare in gioco evitando di rilanciare ma limitandosi a chiamare. Il termine deriva dal verbo "to limp", che significa zoppicare, o comunque tenere un'andatura claudicante. "Limp" si usa anche come aggettivo per indicare mosceria, come ad esempio "your handshake is too limp" (la tua stretta di mano è troppo moscia). Dunque, la definizione di "limp" si usa nel poker per esprimere un'azione debole, o che comunque comunica debolezza/incertezza. Naturalmente non è sempre così e nel tempo si sono sviluppate delle vere "limping strategy" che possono risultare molto efficaci, ma l'origine del termine è quella.

Immagine di copertina: Andrew Robl (PokerNews)

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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