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'Chi mi ha insegnato a giocare a poker? Il cantante dei Muse...'

Brandon Shack-Harris quest'estate è stato semplicemente incredibile alle WSOP: grazie ad un braccialetto, due secondi posti, una terza piazza ed altri piazzamenti gli sono valsi un sacco di soldi e la leadership nella corsa al WSOP Player Of The Year.

La storia di questo trentenne, conosciuto online come "oscillator", è fantastica non solo per i risultati che è stato capace di conseguire, ma anche perché il modo in cui si è avvicinato al poker è veramente surreale, e merita davvero di essere raccontato.

Una decina di anni fa, il mondo del gioco non poteva essere più lontano da lui. Shack-Harris lavorava nella musica con un proprio progetto: all'epoca 22enne, mai si sarebbe sognato di lavorare per qualcun altro in quell'ambito, ma come si fa a a rinunciare un invito dei Muse? Il gruppo di Teignmouth gli chiese di accompagnarli suonando il piano, nella tournée che seguì l'uscita dell'album "Absolution".

A quanto pare, i Muse ed in particolare Matt Bellamy erano degli accaniti giocatori: "E' stato lui ad insegnarmi le regole, è con lui che ho giocato il mio primo heads-up - ha raccontato Shack Harris durante le WSOP - e così mi documentai di più sul gioco, in modo da non essere tagliato fuori da questo passatempo. Cominciai quindi a giocare online, e di lì a non molto misi da parte la musica per il poker".

Da allora si è sempre dedicato principalmente al cash game, giocando su Full Tilt Poker dietro al nickname di "her ghost" fino all'avvento del Black Friday, quando passa a giocare il cash game live, specialmente le varianti attorno a limiti come il $40/$80 e superiori. Per questo, si considera un giocatore completo, ed avrà modo di dimostrarlo ben più del previsto alle World Series.

A maggio apre infatti un thread su 2+2, dichiarando che ha intenzione di vincere un braccialetto e poi di venderlo su eBay: naturalmente sta scherzando, ma non sa che il destino ha in mente per lui qualcosa di epico. Il suo piano originario è quello di giocare una ventina di tornei, soprattutto di varianti, per un investimento complessivo di circa 70.000 dollari.

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Il primo evento che gioca comincia il 28 maggio, si tratta del torneo di Pot Limit Omaha da 1.000 dollari: 1.128 iscritti e lui li mette in riga tutti, vincendo 206.000 dollari e mettendo subito a segno un obiettivo che pareva irrealistico. Ma il bello doveva ancora venire.

Si piazza infatti secondo nel Seven Card Stud Championship e terzo in un torneo di Limit Hold'em da 1.500 $, guadagnando altri 250.000 $ e spingendo i suoi amici a finanziarlo per qualcosa che inizialmente non voleva fare: giocare il Poker Player Championship da 50.000 dollari. Che non va a vincere, ma quasi.

Arriva infatti secondo dietro a John Hennigan mettendo le mani su 938.000 dollari, ed impreziosendo il tutto con altri due in the money di lì alla fine delle WSOP, naturalmente in altrettanti tornei che con il No Limit Hold'em non hanno niente a che fare.

E dire che prima di quest'estate aveva avuto momenti anche duri, come ha raccontato lui stesso: "Ho perso un sacco di soldi in un mese, giocando Razz $100/$200 contro qualcuno che conosco come le mie tasche, continuando a fare level-down e venendo massacrato da chiunque. Un giorno mi ricordo che, dopo essermi iscritto a caso ad un heads-up di Razz da 5 dollari ed averlo perso, il mio avversario mi ha scritto che pensava avessi giocato molto bene, stavo per mettermi a piangere". Ma non lo ha fatto, e visto come è andata la sua estate difficilmente comincerà a farlo adesso.

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